Lo sfogo del proprietario: carte in mano all'avvocato

Norcia, il cane terremotato è finito in canile: "Solo il presidente del Consiglio può far tornare libero Nocciolino"

A Tgcom24 lo sfogo del proprietario Stefano Proietti: "Dal Comune solo l'ordinanza per farlo accalappiare, nonostante le 7mila firme in tre giorni che chiedevano di farlo cane di quartiere"

di Gabriella Persiani

© facebook

"Ora è una corsa contro il tempo per restituire alla sua libertà Nocciolino, attualmente rinchiuso in un box del canile di Spoleto". Non riesce neanche a parlare per il nervoso Stefano Proietti, commerciante di Monteleone di Spoleto, che si è fatto cedere dagli eredi del padrone defunto la proprietà del cane, perché il simil maremmano che per 11 anni ha vissuto libero nei dintorni di Norcia (Perugia) possa continuare a farlo. E' una storia complicata dalla burocrazia e "da una serie di illeciti e abusi", riferisce Proietti a Tgcom24. "E' tutto in mano a un legale per chiederne il dissequestro, ma servirebbe l'intervento di uno in alto, che so, il presidente del Consiglio, perché il Comune di Norcia, nonostante le 7mila firme in tre giorni, non vuole farlo cane di quartiere".

Se lei è il nuovo proprietario di Nocciolino, come è stato possibile catturarlo per metterlo in un canile?
"E' stata commessa una serie di illeciti e abusi: il sindaco di Norcia, con un'ordinanza poi depubblicata dal sito del Comune, ha fatto accalappiare un cane che non è randagio, ma di proprietà, scrivendo che venisse catturato con ogni mezzo perché ritenuto pericoloso e che una volta accalappiato venisse ceduto alla famiglia di Cesena che aveva presentato tempo fa richiesta di adozione. Ci sono tutte contraddizioni in termini in quell'ordinanza: un cane pericoloso che viene dato in adozione. E per di più, ripeto, Nocciolino è un cane di proprietà: mi è stato ceduto il 13 luglio 2018 dagli eredi del suo padrone, Lamberto, scomparso a dicembre 2013".

Ma l'iscrizione all'anagrafe canina a suo nome è stata formalizzata?
"No, la Asl di Norcia ha rifiutato la mia richiesta di affidamento, come leggo nella risposta. In realtà io avevo fatto una richiesta di iscrizione a mio nome. Anche in questo documento tante contraddizioni: si parla degli eredi di Lamberto che non avrebbero mai comunicato l'acquisizione dell'animale, ritenuto vagante e quindi non cedibile frattanto che non si provveda alla cattura".

A fare le spese di tutte queste beghe burocratiche c'è Nocciolino, un cane che ha dimostrato di voler vivere libero a Norcia, dove è tornato fuggendo dal canile di Foligno.
"Sì, sono molto preoccupato per lui. Per 11 anni, tutta la sua vita, ha vissuto libero nel suo territorio, diffidando da sempre dell'uomo eccetto che di Lamberto; ora è rinchiuso in un box in base a un sequestro amministrativo. Con il mio avvocato sto cercando di tirarlo fuori da lì il più in fretta possibile. Non deve andare alla misteriosa famiglia di Cesena che vuole strapparlo ai suoi affetti e rinchiuderlo a sua volta in un giardino, né a qualcuno degli oltre 100 aspiranti che in questo mese e mezzo ne hanno chiesto l'adozione da tutta Italia, Norcia esclusa. Ma Nocciolino vuole stare a Norcia".

Cosa fare, allora?
"Solo l'intervento di qualcuno molto in alto, come il presidente del Consiglio, potrebbe smuovere questa situazione incredibile. Dal sindaco di Norcia, invece, che potrebbe liberarlo come lo ha fatto accalappiare facendogli dare 10 ore di caccia e autorizzando l'uso del narcotico, non mi aspetto niente. Le sue su Facebook sono state solo parole senza significato e le firme, 7mila in tre giorni, per fare di Nocciolino un cane di quartiere purtroppo non sono servite".