AL TERMINE DEL MAXI-PROCESSO

Egitto, 75 condanne a morte per il sit-in a favore dell'ex presidente Morsi

La sentenza, riguardante lo sgombero della manifestazione del 2013 a Il Cairo, colpirà anche alti esponenti dei Fratelli Musulmani

© ansa

Settantacinque persone sono state condannate a morte in Egitto per le violenze compiute durante lo sgombero del sit-in a favore dell'ex presidente Mohamed Morsi a Il Cairo nell'agosto 2013. La sentenza, che riguarda anche alcuni alti esponenti dei Fratelli Musulmani, il movimento poi messo al bando, è stata pronunciata dai giudici del Tribunale dalla capitale al termine di un maxi-processo che si trascina da due anni.

La decisione del tribunale penale sarà ora rimandata al Gran Mufti, principale autorità teologica del Paese, che solitamente approva le decisioni della Corte. L'8 settembre è inoltre previsto anche il verdetto su altri 660 imputati. Tra gli accusati figurano Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli musulmani, movimento bandito dopo la una deriva terroristica di alcune frange in reazione alla rivoluzione militare che cinque anni fa portò alla caduta del governo islamista di Morsi. Tra gli imputati c'è poi il fotoreporter Mahmoud Abu Zeid.

I disordini durante i sit-in di protesta, compresi quelli di Rabaa e di un'altra piazza del Cairo, portarono alla morte di centinaia di manifestanti, un numero tra 600 e oltre mille a seconda delle stime.