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5 motivi per cui nel 1969 siamo davvero sbarcati sulla Luna

L'allunaggio dell'Apollo 11 è stato sempre messo in dubbio dalle teorie del complotto , tutte smentite nel corso del tempo

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Il 2018 rappresenta per la NASA il 60esimo anniversario dalla sua fondazione, avvenuta il 29 luglio 1958 a opera del Congresso e dell'allora presidente Dwight Eisenhower. Per celebrarlo è stato chiesto all'artista Matthew Skeins di progettare un logo interamente nuovo, basandosi sulla storia dell'agenzia nell'ambito dell'esplorazione spaziale. Nonostante le numerose imprese compiute nel corso degli anni, il traguardo più importante (e controverso) è il famoso allunaggio del 1969: l'Apollo 11 portò gli astronauti Edwin "Buzz" Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong per la prima volta sulla superficie lunare. "Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità": tutti ricordano questa celebre frase di Armstrong - che il fratello ha rivelato in un'intervista essere stata inventata prima di approdare sulla Luna, precisamente durante una partita a Risiko - ma non è unanime la convinzione che questa famosa missione sia realmente avvenuta.

Nel corso degli anni sono state tantissime le teorie secondo cui non solo l'allunaggio del 1969 ma tutto il programma Apollo sia stata una montatura: ad esempio si dice che gli allunaggi avvennero realmente ma furono ben diversi da quanto mostrato, sia per le incredibili scoperte degli astronauti sia per non mostrare ai sovietici (era in corso la Guerra Fredda) la natura e tecnologia dei mezzi statunitensi. A fronte delle numerose prove e delle risposte da parte di fonti autorevoli a queste teorie, oggi è difficile credere che sia stata una messa in scena. Tanto più che, come affermò Umberto Eco, convincere 400.000 persone al silenzio sarebbe stato più difficile che mandare realmente gli astronauti sulla Luna.

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