Recovery, Draghi: "La difficoltà è nel coordinamento governo-enti locali" | "Sulla riforma del Fisco serve ampia condivisione politica"
"Il debito si riduce rilanciando la crescita. La transizione green non è un ostacolo, se fatta bene genera innovazione". Poi l'annuncio: "Entro il 2026 banda larga ovunque"
Il premier Mario Draghi replica alla Camera sul Recovery Plan
Non appena il Piano nazionale di ripresa e resilienza verrà consegnato, la vera sfida sarà quella di "trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano". A chiarirlo è il premier Mario Draghi, secondo il quale la complessità sarà nel "coordinamento tra governo e enti locali che sono gli attuatori del piano".
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza "permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni", afferma il premier.
"Per la riforma del fisco serve ampia condivisione politica" Draghi si concentra poi sul Fisco: "Per riformare il sistema fiscale - spiega - è auspicabile un'ampia condivisione politica. E' ancora presto per dare risposta su quale sarà la riforma. Il governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021. Il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano".
"Essenziale rilanciare crescita per ridurre il debito" "Quanto al debito - precisa il premier - riteniamo che sia essenziale in questo momento concentrarci sulla crescita economica. Il governo vuole rilanciare gli investimenti e la produttività, per permetterci di raggiungere tassi di crescita molto piu' alti che nel recente passato. Se siamo in grado di rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia, riusciremo anche a ridurre rapidamente il rapporto tra debito pubblico e Pil".
"Al Sud il 40% delle risorse, far ripartire crescita ferma" Per il Mezzogiorno "il piano esplicita che le risorse corrispondono al 40% a fronte del 34 per cento della popolazione, 82 mld sono una cifra più alta del Pil. Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del sud ferma da ormai mezzo secolo".
"Transizione green non è un ostacolo, innova" "Alcuni temono che la transizione ambientale possa far danno al nostro sistema industriale esistente. Se fatta bene la transizione ambientale non è un ostacolo al progresso, genera innovazione", spiega ancora Draghi alla Camera, replicando al dibattito sulle comunicazioni rese in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano di ripresa e resilienza - Recovery plan. "Il governo è convinto che la transizione ecologica debba riguardare tutti i settori produttivi. Infatti essa è una priorità trasversale del nostro Piano. Il Pnrr alloca circa il 40% delle risorse ad obiettivi climatici. Oltre agli interventi previsti nella Missione 2, ci sono quelli sui trasporti, e sull'efficienza energetica. Siamo quindi ben oltre l'obiettivo europeo del 37%".
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