L'attacco del ministro per la Famiglia

Il ministro Fontana: "Stop al riconoscimento dei figli di coppie gay"

Il ministro per la Famiglia: "Va fatto rispettare il divieto. E' una pratica non consentita dalla legge e in conflitto con l'interesse del bambino". Spadafora: "Fermi la propaganda"

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"Il diritto di famiglia non può tenere in conto il riconoscimento di genitorialità di bambini concepiti all'estero da coppie dello stesso sesso, tramite pratiche vietate come la maternità surrogata o l'eterologa, non consentita a coppie omosessuali". Lo afferma il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, aggiungendo che "va fatto rispettare il divieto".

Secondo il ministro Fontana, va evitato che il ricorso all'estero di queste pratiche, definite "una visione che tradisce un'impostazione adultocentrica in conflitto con l'interesse superiore del bambino", si traduca in un aggiramento del divieto in Italia.

Spadafora: "Fontana fermi la propaganda" - A rispondere al ministro è intervenuto Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità e ai giovani. "Invito il ministro Fontana a fermare la propaganda e aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione - ha dichiarato - per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale".

Salvini: "Utero in affitto e vendita gameti sono reati" - "Fino a quando io sarò ministro gameti in vendita ed utero in affitto non esisteranno come pratica, sono reati. Difenderemo in ogni sede immaginabile il diritto del bambino di avere una mamma ed un papà". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, rispondendo al question time al Senato.

Di Maio: "Non faremo leggi su utero in affitto" - "Non ci occuperemo di queste materie in questa legislatura perché siamo in disaccordo" con la Lega. Così Luigi Di Maio a La7 commentando le dichiarazioni del ministro Fontana sui figli delle coppie gay. "Se dice che l'utero in affitto in Italia è illegale dice una verità poi ci sono i bambini e questi bisogna tutelarli", ha aggiunto sottolineando però che poiché con la Lega, altro partner di governo, su questi temi non c'è stato accordo, durante questa legislatura non ci saranno leggi su questi temi.

Pd: "Ritorno al Medioevo" - Dura la replica del capogruppo del Partito democratico a Palazzo Madama, Andrea Marcucci. "Il ministro Fontana faccia le sue battaglie ideologiche ma per favore lasci stare i bambini - ha scritto su Twitter -. Impedire il riconoscimento dei figli delle coppie gay sarebbe un ritorno al Medioevo". Sulla stessa linea anche il presidente dell'Anci, Antonio Decaro. Sul riconoscimento dei bambini nati all'estero da coppie dello stesso sesso "i sindaci, ancora una volta, hanno avuto il coraggio di imporre all'attenzione generale un tema sul quale il legislatore è in ritardo" e come sindaci diciamo "no a bambini di serie B. Diritti e tutele sono obbligo dello Stato".

Arcygay: "Ignobile e immorale" - Anche Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcygay, è intervenuto con una nota sulle dichiarazioni del ministro per la Famiglia: "La misura è colma: Salvini e Fontana la smettano di fare propaganda sulla pelle dei bambini". Piazzoni tira poi in ballo anche Matteo Salvini: "Il continuo tuonare dei due rappresentanti del Governo contro la stabilità familiare e affettiva di bambini e bambine è un fatto ignobile e immorale. Sono i Tribunali a ordinare il riconoscimento di quei bambini, perchè l'interesse del minore viene prima di tutto, specie delle squallide campagne di consenso dei ministri leghisti". Il segretario di Arcygay conclude invitando il Movimento 5 Stelle a prendere una posizione in merito.

Appendino: "Continueremo registrazioni" - Sul fronte del Movimento 5 Stelle è intervenuto il sindaco di Torino, Chiara Appendino. "Siamo orgogliosi che Torino sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori. Questa amministrazione continuerà a registrare sugli atti di nascita l'annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso".