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Caso Benalla, Macron: "Lui non è il mio amante" | Il bodyguard fa mea culpa:"Ho commesso una sciocchezza"

Di fronte alla maggioranza parlamentare il presidente francese ha parlato del suo ex collaboratore per la sicurezza, dopo le polemiche per le violenze durante il corteo del primo maggio a Parigi. La guardia del corpo si è invece esposta per la prima volta

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In Francia continua a tener banco il caso Alexandre Benalla, l'ex bodyguard del presidente Emmanuel Macron, indagato per violenze durante il corteo del primo maggio a Parigi. Nei giorni scorsi i Républicains, all'opposizione, hanno annunciato una mozione di censura verso il goveno; Macron, dopo aver dichiarato "sono stato tradito, l'unico e solo responsabile sono io", si è espresso sulla vicenda di fronte alla sua maggioranza parlamentare. Anche la guardia del corpo per la prima volta si è esposta sulla vicenda.

Il capo dell'Eliseo ha tentato di smorzare i toni, smentendo le tante voci che si sono rincorse nelle ultime settimane. "Alexandre Benalla - ha detto Macron - non ha mai posseduto codici nucleari, non ha mai occupato un appartamento di 300 metri quadri all'Alma, non ha mai guadagnato 10mila euro, non è mai stato il mio amante. Tutte queste cose le dicono senza arrossire o interrogarsi parlamentari, commentatori o giornalisti, ma dicono sciocchezze".

Le audizioni intanto continuano nelle due commissioni d'inchiesta dell'Assemblea Nazionale e del Senato. Mercoledì hanno testimoniato i direttori della Gendarmerie Nationale e della Police Nationale, Richard Lizurey ed Éric Morvan, oltre ai responsabili dei servizi di sicurezza dell'Eliseo, il comandante Éric Bio-Farina e il colonnello Lionel Lavergne. Il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, nel corso dell'audizione dinanzi alla Commissione d'inchiesta parlamentare ha affermato che "non esiste una polizia parallela. Non assumiamo milizie private. Il signor Alexandre Benalla non è mai stato responsabile della sicurezza del presidente".

Benalla: "Ho fatto una sciocchezza" - Benalla, al centro della bufera dopo i fatti di Place de la Contrescarpe, ha rilasciato un'intervista a Le Monde. Il bodyguard ha dichiarato di "avere la sensazione di aver fatto una grossa sciocchezza. Un collaboratore del presidente della Repubblica non dovrebbe causargli problemi. Era qualcuno che aveva fiducia in me, ma non l'ho tradito, ho fatto una stupidaggine".