"richiedente asilo"

Ragazza violentata a Reggio Emilia, Salvini: arrestato un ucraino

La 20enne ha raccontato di essere stata aggredita alle spalle e poi spinta in un cespuglio dove è avvenuta la violenza

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E' stato arrestato l'uomo accusato di aver violentato una ragazza di 20 anni domenica a Reggio Emilia. A darne notizia è il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in un post su Facebook, nel quale spiega che si tratta di "un richiedente asilo ucraino di 26 anni". Salvini esprime quindi i propri "complimenti alla polizia di Stato" per l'arresto. Il 26enne si era rintanato in un rifugio di fortuna, in una zona campestre e isolata.

"Per la sinistra - scrive Salvini su Facebook - la nostra linea sarebbe 'troppo dura'. Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!".

Accertamenti sulla posizione dell'uomo - La 20enne ha raccontato di essere stata aggredita alle spalle e poi spinta in un cespuglio dove è avvenuta la violenza. Come anticipato dal ministro dell'Interno, la squadra mobile della polizia di Reggio Emilia ha avviato accertamenti sulla posizione dell'uomo, arrivato in Italia nel 2016 attraverso il Brennero e in attesa di ottenere lo status di rifugiato.

I dettagli che hanno "tradito" l'aggressore, consentendo agli agenti di effettuare il fermo, sono una cicatrice sul sopracciglio e un logo sulla maglietta che indossava al momento dello stupro. La ferita se l'era procurata qualche giorno fa a causa dei problemi di alcolismo di cui era affetto da tempo e che aveva descritto dettagliatamente la ragazza vittima della violenza. Il giovane, incensurato, era già stato identificato nel pomeriggio di lunedì grazie a una serie di appostamenti, ma alla vista dei poliziotti era scappato.

Gli investigatori hanno però individuato il covo in cui si era rifugiato, in un luogo impervio e nascosto dalla vegetazione, all'interno di un'area verde non lontano dalla zona dove si è consumata la violenza. All'interno di uno zaino, gli agenti hanno trovato la t-shirt rossa che indossava al momento dello stupro. La polizia ha bloccato il violentatore all'alba, nei pressi di una ditta di imballaggi in cui aveva trovato un lavoro saltuario. La stessa azienda, il cui logo era stampato sulla maglietta, ha collaborato per la sua cattura.