Migranti, Libia: "Calunnie da Open Arms, chiediamo un'indagine neutrale"
Lo Stato maggiore navale rigetta "categoricamente" le accuse della Ong spagnola in merito alla morte di una donna e un bambino dopo un naufragio nel Mediterraneo
"Smentiamo e rigettiamo categoricamente le calunnie" rivolte dalla Ong Open Arms alla Guardia costiera libica sul caso dei migranti morti in un naufragio nel Mediterraneo. E' quanto si legge in un comunicato dello Stato maggiore navale libico: "E' illogico che una pattuglia salvi 165 migranti e lasci due donne e un bambino". Per questo le autorità della Libia chiedono "una commissione d'inchiesta neutrale" sulle accuse rivolte alla Guardia costiera.
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Consigliamo a questa organizzazione spagnola di operare in acque spagnole, dove si registra un afflusso crescente di migranti illegali provenienti dall'Africa occidentale e dal Marocco. È bizzarro che un'organizzazione non governativa spagnola ripeschi i migranti illegali nelle acque libiche e li porti in Italia, come se la Libia e l'Italia fossero due stati sotto la Corona spagnola. Questo mina in modo chiaro la sovranità della Libia e dell'Italia", si legge ancora nella nota.
Parlando ancora del presunto mancato salvataggio dei profughi in mare, i libici hanno sottolineato che "
questa non è la nostra morale e questi non sono i nostri valori religiosi e umanitari. Riteniamo che le notizie diffuse da questa organizzazione siano una bugia e facciano parte di una campagna sistematica guidata dalle Ong".
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