L'ex a.d. di Fca, Sergio Marchionne, è ricoverato in terapia intensiva in una clinica di Zurigo. Secondo quanto si apprende, le sue condizioni sono irreversibili. La notizia non viene confermata dall'azienda. Marchionne era stato operato a fine giugno alla spalla destra. In settimana erano sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria. "Non potrà riprendere la sua attività lavorativa", ha comunicato Fca.
Elkann: "Un leader illuminato" - Il presidente John Elkann dice che "per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico". Ed esprime così il suo dispiacere: "Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia".
"Transizione dolorosa ma continuità" - "Le transizioni che abbiamo appena annunciato - continua Elkann -, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e di preservarne la cultura. Per me è stato un privilegio poter avere Sergio al mio fianco per tutti questi anni".
Elkann ricorda soprattutto le qualità umane del grande manager e racconta: "Quello che mi ha colpito di lui fin dall'inizio, quando ci incontrammo per parlare della possibilità che venisse a lavorare per il gruppo, più ancora delle sue capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, furono le sue qualità umane, la sua generosità e il suo modo di capire le persone. Negli ultimi 14 anni abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale".
L'insegnamento - "Ci ha insegnato - dice ancora Elkann - che l'unica domanda che vale davvero la pena farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di così tante persone".
E conclude: "Oggi quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne è diventata parte integrante".