Tito Boeri, in audizione alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, è tornato sulle polemiche sul dl dignità. "L'Inps ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal ministero del Lavoro. Inoltre la Relazione tecnica con la stima dell'impatto occupazionale negativo è pervenuta al ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla Presidenza della Repubblica", ha spiegato Boeri. Irritazione di Palazzo Chigi.
L'attacco a Di Maio - "Io personalmente non sono affatto contrario allo spirito del provvedimento" ma "questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte", ha aggiunto Boeri sottolineando che "affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico, come ha fatto "il ministro Di Maio", significa "perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta". Un "esercizio molto pericoloso perché, "prima o poi bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale".
"Se chiedono lascio ma non accetto minacce da Salvini" - "Alcuni giornali mi hanno nei giorni scorsi attribuito la volontà di rimanere in ogni caso Presidente dell'Inps fino al termine del mio mandato, che non è poi così vicino dato che in sei mesi si possono fare tante cose. Come voi sapete, nel 2015 ho accettato questo incarico solo a fronte di un giudizio positivo sulle mie competenze espresso dalle Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze". ha detto il presidente dell'Inps in audizione alla Camera. "Cio' che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni on line e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale", ha aggiunto.
"Il ministero del Lavoro aveva già previsto calo degli occupati" - La richiesta di relazione tecnica per il decreto dignità è arrivata "il 2 luglio" e l'ufficio legislativo del ministero del Lavoro ha richiesto di "stimare la platea dei lavoratori coinvolti al fine di quantificare il minor gettito contributivo derivante dalla contrazione del lavoro a tempo determinato". E' quanto affermato dal presidente Inps in audizione alla Camera riportando il testo della richiesta e sottolineando che "come si evince il ministero aveva già messo in conto una riduzione dell'occupazione a tempo determinato per effetto del decreto". La prima relazione tecnica inviata dall'Inps al ministero del Lavoro "in data 6 luglio 2018 alle ore 12.23", ha "una lunghezza di sei pagine e contiene tabelle che offrono un'immediata rappresentazione delle stime, contiene già i numeri sugli effetti occupazionali negativi del provvedimento, come confermato dal Ministro Di Maio ieri in audizione". Boeri ha ironicamente sottolineato che "bisogna almeno sfogliarla (la relazione tecnica, ndr) per carpirne i contenuti...".
"Teoria e analisi convergono in effetti negativi nel breve periodo" - "Come si vede, c'è molta incertezza circa l'entità degli effetti dei provvedimenti contemplati dal DL 87/2018 sull'occupazione. Ma sia la teoria della domanda di lavoro (applicabile al caso italiano dato l'alto tasso di disoccupazione) che le analisi degli effetti di provvedimenti che hanno in passato imposto alle imprese di interrompere contratti di lavoro in essere convergono nell'indicare effetti negativi sull'occupazione almeno nel breve periodo", ha spiegato Boeri. "Le stime dell'Inps possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato".
Palazzo Chigi: "Da Boeri toni inaccettabili" - Una forte irritazione per i toni e i contenuti delle affermazioni rivolte dal presidente dell'Inps Boeri al ministro Di Maio. E' quanto filtra da palazzo Chigi dove fonti vicine al premier parlano di "toni inaccettabili e di espressioni fuori luogo". Secondo le stesse fonti i toni sarebbero ancora più gravi proprio perché arrivano da una figura che dovrebbe mantenere un profilo squisitamente tecnico.
Salvini: "Minacce a Boeri? Ma quando mai, è attaccato alla poltrona" - "Minacce a Boeri? Ma quando mai. Il presidente super-attaccato alla poltrona dimostra ancora una volta grande fantasia, come quando chiede più immigrati per pagare le pensioni, o quando difende la legge Fornero. Se vuole fare politica con la sinistra che l'ha nominato si candidi, altrimenti lavori per migliorare la qualità dei servizi offerti dall'Inps ai cittadini". E' invece la replica del ministro dell'Interno Matteo Salvini.