Gli studenti – come ogni anno, del resto – hanno deciso di godersi appieno il primo mese di vacanze. Niente libri e quaderni: i compiti possono aspettare. Secondo un sondaggio di Skuola.net – effettuato su circa 5mila ragazzi di medie e superiori – più della metà (53%) i compiti estivi non li ha proprio iniziati. E chi almeno ci ha provato, non è che sia molto più avanti: il 25% non ha ancora raggiunto la metà del carico di esercizi che i prof gli hanno commissionato per le settimane di pausa dalla didattica. Solo il 13% è a buon punto (ha superato abbondantemente la metà). Appena 1 su 10 – il 9% - si è tolto subito il pensiero e li ha praticamente finiti.
Meglio farli o copiarli?
Il rischio concreto è che, al ritorno sui banchi, pochissimi avranno la coscienza a posto. Ma qualcuno ha già in mente una soluzione per evitare di presentarsi con le pagine dei quaderni in bianco: circa 1 su 4 – il 23% - ha infatti dichiarato di avere l’intenzione di copiare tutti i compiti all’ultimo momento. E un altro 20% pensa che, alla fine, buona parte li farà grazie ad ‘aiutini’ esterni. Solamente il 57% non vuole ricorrere a scorciatoie e si impegnerà per farli esclusivamente con le proprie forze.
Le materie sotto l'ombrellone
Gli insegnanti, per così dire, più cattivi? Quelli di italiano: al 30% dei ragazzi la mole di compiti più grande l’ha data proprio il docente di lettere. Seguono quelli di matematica (20%), quelli di latino e greco e quelli di lingue straniere (questi ultimi due appaiati al 10%). E poi ci sono le immancabili letture estive, croce e delizia di ogni studente: la maggior parte (40%) a settembre dovrà portare la relazione di almeno due testi (ma in alcuni casi il prof ha vivamente consigliato di arrivare a quattro); il 14% dovrà leggere tra cinque e otto libri; il 10% addirittura da nove in su. Solo una lettura, invece, per il 13%. Ma in parecchi si sono salvati: quasi 1 su 4 - 23% - è stato esonerato dalla lettura estiva.
Compiti 'creativi': bocciati o promossi?
E se, invece, i prof assegnassero dei compiti ‘creativi’? Esercizi diversi dai soliti problemi, dai soliti riassunti, dalle solite versioni? Le cose andrebbero leggermente meglio, ma non troppo: perché il 51% degli studenti intervistati dice che, effettivamente, sarebbe più stimolato a svolgerli. Ma al 26% non cambierebbe nulla: non li farebbe lo stesso. Mentre il 23% continua a preferire letture e ripassi.
Non i soliti compiti: è la strategia vincente?
Tra l’altro, qualche docente che ha tentato l’esperimento c’è stato. E non sono pochi: 4 ragazzi su 10 hanno raccontato che qualcuno tra i propri professori ha voluto far volare la fantasia degli alunni proponendo compiti fuori dall’ordinario. Nonostante questo, solamente il 42% dice che li completerà tutti. Un buon 51%, comunque, li farà almeno in parte. Il 7%, però, snobberà pure i compiti ‘creativi’. Inoltre, se proprio devono metterci le mani, in tantissimi continuano a preferire la tradizione: il 60% darà la precedenza ai compiti classici (forse perché sono quelli che influenzano i primi voti dell’anno?), il 16% metterà entrambi sullo stesso piano, solo il 24% farà prima quelli ‘alternativi’.
I compiti creativi dell’estate 2018
Ma quali sono questi compiti ‘alternativi’ che gli studenti quest’anno porteranno con sé in valigia, insieme ai libri e ai costumi da bagno? Skuola.net lo ha chiesto proprio a loro. E i ragazzi non si sono tirati indietro. In tanti avranno modo di approfondire le proprie conoscenze musicali: “Ascolta un album intero e scrivi una relazione” hanno segnato sul diario, o “Vai a tre concerti e fai una recensione personale di come li hai vissuti”. O, ancora: “Scegli un argomento, poi trova e ascolta venti canzoni che ne parlano”. C’è poi chi sarà impegnato nel fai da te e a settembre presenterà alla cattedra un oggetto costruito con materiali da riciclo. E chi aspetterà una stella cadente sdraiato su un prato e ne parlerà con il prof una volta rientrato. Altri, su invito dell’insegnante, impareranno l’arte del campeggio e passeranno almeno una notte in tenda, oppure proveranno a conoscere meglio la propria città, andando in posti ancora sconosciuti. Scrittura creativa e poesia, si sa, possono andare di pari passo con nuove avventure e scoperte: lo sa bene il docente che ha assegnato agli studenti di “visitare un luogo nuovo e creare un componimento su di esso”, o di “fotografare opere di street art e commentarle”. E le lingue straniere? C’è chi per ‘compito’ farà conversazione in Inglese con i turisti, o farà binge watching di serie tv, rigorosamente in lingua originale. Ma c’è anche spazio per l’attualità: “Scegli un tema che hai seguito sui media e preparati a presentarlo alla classe” è la traccia del progetto da portare a settembre tra i banchi. Ma, quasi sempre, non può esserci conoscenza senza le relazioni con il prossimo e la cura per il mondo che ci circonda: in questo senso, forse, sono da intendere le richieste di questi prof, apparentemente bizzarre: “Fai nuove amicizie, relazionati di più con gli altri e usa meno il telefono”; “Intervista persone con più di 50 anni per capire la loro generazione”; “Prenditi cura di una pianta o di un animale”; “Fai compagnia a chi è solo”.