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Pedalando nella lunga estate della Valchiavenna

Per famiglie e anche per ciclisti professionisti, ai percorsi di trekking si affiancano ora anche quelli per e-bike: turismo sostenibile che sposa quello culturale ed enogastronomico tra tanti eventi

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Dalla Notte rosa alle Cascate, il 21 luglio, al Dì de la brisaola, il 7 ottobre: è lunga, lunghissima l'estate in Valchiavenna e costellata di storia, sport non solo invernali e specialità culinarie. Così come è varia l'offerta turistica del territorio, tra le sue vette millenarie e le sue placide valli, percorribile lungo i 50 chilometri ciclabili, ultima novità della stagione. Pedalate nei borghi e nel verde alla portata di tutti o anche solo per professionisti, su comode e-bike, le mountainbike elettriche a pedalata assistita. Un modo alternativo a quello più rodato del trekking per scoprire il cuore dell’Europa, in Lombardia, al confine tra Italia e Svizzera, e ammirare da molto in alto il centro delle Alpi.

Gli eventi da non perdere L'estate della Valchiavenna entra nel vivo dal 21 luglio, con la Notte rosa alle Cascate, alla quarta edizione: a Piuro, arte, musica, mostre fotografiche, intrattenimento per grandi e piccoli, emozioni forti con i voli in mongolfiera, tutto sotto la maestosità delle Cascate dell’Acqua Fraggia, Monumento naturale della Lombardia. A Chiavenna, poi, il 10 agosto si celebra San Lorenzo, patrono della città: dalle 18 la luce delle candele regalerà un'atmosfera magica; alle 21 solenne concerto nei giardini di Palazzo Vertemate Franchi, a Piuro, a soli due chilometri da Chiavenna, nella cornice della storica dimora risalente al 1577, con pareti e soffitti riccamente affrescati e intarsiati, risparmiata dalla frana del 1618. Il suo orto rinasce grazie alla consultazione dell'antico archivio di famiglia: gelsomini e garofani, agrumi e piante di pere oltre alla vigna che si estende sull'alto muro di sasso.

A proposito di sassi, ma di dimensioni ben più rilevanti,  a settembre, il 2-7-8-9, c'è l'attesa Sagra dei Crotti a Chiavenna che giunge alla sua 59esima edizione. Durante l'evento andrà in scena "Andèm a cròt", serie di itinerari enogastronomici tra i crotti, anche privati, quei tipici locali, cioè, ricavati nella montagna, dove da secoli si conservano vino, salumi e formaggi da degustare in compagnia, al fresco. Non dimentichiamo, però, che la Valchiavenna non è solo tavola, ma è anche natura e sport. Quale occasione migliore, allora, per pedalare e passeggiare tra i boschi, mentre si disputa, il 9 settembre, il 37esimo Trofeo Marmitte dei Giganti, gara nazionale di corsa in montagna a staffetta maschile e individuale femminile. Partenza e arrivo a Chiavenna, percorrendo il Parco delle Marmitte Giganti, riserva naturale di interesse regionale.

Ancora agonismo domenica 23 settembre con "Tracciolino Trail", la corsa da Verceia, sulle rive del Lago di Mezzola, immersi nella Riserva del Pian di Spagna, per 25 chilometri di natura selvaggia a 1.600 metri di dislivello, seguendo binari ferroviari dismessi in quota, percorribili anche in e-bike, tra gallerie e strapiombi. Nelle due serate antecedenti l'evento sportivo, venerdì 21 e sabato 22 settembre, si potrà andare alla scoperta dei palazzi storici di Chiavenna degustando i vini della Valtellina con "Chiavenna Valtellina Wine Festival".

Infine, per chiudere la stagione in bellezza, prima dell'apertura degli impianti sciistici, domenica 7 ottobre, il "Dì de la brisaola", l'appuntamento dedicato al prodotto simbolo della Valchiavenna, il pregiato salume, papà della più nota bresaola valtellinese, che si potrà assaggiare tra le piazze e le vie del centro storico di Chiavenna, sulle note delle Guggen Band svizzere. In quella stessa occasione, nei ristoranti e nei crotti, è possibile degustare gli altri prodotti tipici: gli sciatt, le frittelline di grano saraceno con un cuore filante di formaggio Casera, e i pizzoccheri bianchi chiavennesi, oltre a polenta, costine di maiale e tanto altro.

La novità dell'estate 2018 Ben conosciuta e frequentata da sempre dagli appassionati di trekking, ora la Valchiavenna diventa meta di ciclisti, anche professionisti. Quei tratturi, infatti, un tempo battuti da pastori, emigranti, contrabbandieri e immersi in angoli di natura selvaggia, diventano percorribili su e-bike. E si va da rilassanti pedalate nel cuore dell’Europa, al confine tra Italia e Svizzera, a intrepide arrampicate al centro delle Alpi, proprio dove quelle Occidentali incontrano quelle Orientali e le Lepontine si fondono con le Retiche. Per ammirare, così, dall'alto le tre importanti valli, Val Mesolcina, Val San Giacomo (Spluga) e Val Bregaglia, seguendo le vie dei Carden, gli antichi edifici rurali in tronchi di abete, larice o castagno, abilmente incastonati, caratteristici del paesaggio.

Oltre 50 i chilometri di piste: l'itinerario ciclo-pedonale si collega a Villa di Chiavenna con i percorsi svizzeri e raggiunge Verceia e il Pian di Spagna. Qui è possibile proseguire per il Sentiero Valtellina e il Lago di Como. Molti gli itinerari per mountainbike anche in Vallespluga e divertimento assicurato lungo gli 8 tracciati del Made Bike Park di Madesimo. Un nuovo modo, insomma, per coniugare ancora una volta turismo sostenibile, attraverso la pratica di sport dolci, con il turismo rurale e d’alpeggio, quello storico-culturale, quello naturalistico, senza dimenticare quello delle eccellenze enogastronomiche. Già, perché in Valchiavenna non si pedala soltanto.

Soste tra storia, antichi mestieri e caprioli In Valchiavenna, tra una pedalata e l'altra, c'è spazio anche per scoprire i tesori della sua storia millenaria. E anche qui l'offerta accontenta tutti i gusti: a Chiavenna, per esempio, si va dall'archeologia industriale del Mulino di Bottonera alla "Pace di Chiavenna"; dal giardino archeologico-botanico del Paradiso alla riserva delle Marmitte Giganti.

Salendo in quota da non perdere una visita al museo etnografico Muvis, il Museo, cioè, della Via Spluga e della Val San Giacomo, a Campodolcino (Sondrio). Da lì, arrivano fino a 1.600 metri, è anche possibile imbattersi in marmotte e caprioli. Tornando a valle, invece, l’area archeologica di Belfort presenta i ruderi di edifici risalenti alla frana del 1618 che distrusse Piuro e dove d'estate sono in programma appuntamenti teatrali e performance artistiche; mentre è aperta al pubblico dalle 10 alle 18 tutte le domeniche di agosto e il giorno di Ferragosto la galleria di mina di San Fedele di Verceia (Sondrio), particolare - e quasi unica nel suo genere - struttura difensiva, realizzata per oltre 200 metri nello sperone di San Fedele che si getta nel lago di Mezzola, in sole tre settimane, tra il 1916 e il 1917, a difesa della Valchiavenna, al di sopra della doppia galleria, stradale e ferroviaria. In caso di necessità quel percorso pedonale sarebbe stato fatto esplodere, impedendo al nemico l’invasione.

D'obbligo, infine, una visita al laboratorio-atelier a Prosto, in Val Bregaglia, di  Roberto Lucchinetti, l'artigiano che pochi anni fa ha ripreso la lavorazione tradizionale della pietra ollare, producendo soprattutto laveggi, le tipiche pentole con coperchio dove cuocere e conservare a lungo il cibo, e che, inseguendo la sua inventiva, realizza anche servizi per il caffè, maschere scaccia-demonio e altri souvenir. Per una merenda energetica dopo la pedalata ci sono gli originali Biscotìn de Pròst, da secoli prodotti dalla famiglia Del Curto nell'antico mulino di Piuro.

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