Se consideriamo il "divertimento per euro speso", quando compriamo un gioco console da 70 euro e ci sentiamo soddisfatti se lo giochiamo per trentacinque euro, stiamo in pratica spendendo due euro per un’ora di divertimento. Quando andiamo al cinema, anche non considerando il pop corn (che evidentemente nei multisala è creato con sofisticate macchine che consumano oro e diamanti, visto che costa più del platino), stiamo spendendo 10 euro per due ore.
Eppure, ora vi parleremo di un gioco che dura un’ora e costa due euro e rotti, e siamo sicuri che storcerete il naso.
ESCAPE LALA Escape Lala appartiene al genere delle avventure grafiche fatte bene. Chi gioca, come chi vi scrive, dalla fine degli anni '80, sa che le avventure grafiche hanno avuto un'epoca d'oro e poi sono discese, purtroppo, verso un oblio fatto di tentativi non riusciti e esperimenti da super nicchia. Certo, ogni tanto esce qualche titolo che ci ricorda i tempi di LucasArts e Sierra, come per esempio il recente Thimbleweed Park, ma purtroppo sono casi isolati. Escape Lala ci ha fatto rivivere quella magia, anche se solo per una mezz'oretta. Il gioco propone una serie di schermate dove non si vedere il protagonista: dovete "toccare" in giro per lo schermo per trovare oggetti da raccogliere e da utilizzare – un'interfaccia che su mobile funziona molto meglio della classica avventura alla Lucas, in cui bisogna spostare il protagonista per lo schermo. Seminate in giro per le schermate ci sono pure delle monetine – ricordano un po' quelle dei giochi del Professor Layton, con cui potete "acquistare" dei suggerimenti.
Ma non ne consumerete molte: Escape Lala è un gioco molto semplice. Poche location, pochi oggetti, enigmi stuzzicanti ma piuttosto lineari. Chi vi scrive l’ha finita, per l’appunto, in trenta minuti; poi l’abbiamo fatta provare alla giovane giocatrice (14 anni) di famiglia e se l'è cavata in meno di un'ora. Quindi, due euro per un'avventura dalla grafica retrò e che finirete in meno di un'ora, probabilmente meno: secondo noi, vale la pena, considerando che ci si diverte senza stress, risolvere gli enigmi è appagante, e non dovrete cercare soluzioni su Internet.
Escape Lala è disponibile su Android e iOS, noi l'abbiamo provato su iPhone 7.
EARTH ATLANTIS La Terra è quasi completamente sommersa, e negli abissi abitano mostri con troppi tentacoli. Saliamo a bordo del piccolo e maneggevole sottomarino di Earth Atlantis per sfidare le profondità e distruggere i mostroni! È uno sparatutto semplice e immediato, ma al tempo stesso accattivante. Metà del merito è della grafica, che ricorda le stampe medioevali: il gioco è su sfondo giallognolo e tutto il mondo, dal vostro mezzo ai pesci più o meno grossi, è disegnato con un inchiostro marroncino. Su iPhone, il controllo è preciso ed efficace: voi spostate il sottomarino, a sparare ci pensa da solo (mentre nella versione console, dovrete anche premere il grilletto subacqueo). Innumerevoli le creature che dovrete affrontare, ma ad aiutarvi ci pensano i copiosi bonus che aggiungono proiettili, siluri e razzi subacquei a ricerca.
La missione è semplice: dovrete cercare i mostri più grossi e ingaggiare una battaglia mortale per farli fuori. Il consiglio è di equipaggiare il vostro sub con qualche bonus prima di partire alla carica, perché i poliponi e soci non sono affatto teneri. Ogni partita è diversa d’altra perché la "mappa" è generata casualmente. Ha vinto una miriade di premi alle fiere di videogame "indipendenti", e non facciamo fatica a capire il motivo.
Earth Atlantis è disponibile su iOS, noi l'abbiamo provato su iPad.
GLI OCCHI DI ARA Il "giocone" del mese lo abbiamo lasciato come dessert finale: Gli Occhi di Ara è un’avventura in un castello pieno di passaggi segreti, macchine e meccanismi, oggettini da trovare e da combinare. L’impatto grafico è grandioso, visto che Gli Occhi di Ara è uno di quei videogame che potete sfoderare non appena qualche vostro amico mette in dubbio che i giochi su cellulare siano "meno belli da vedere" o "un’altra cosa" rispetto a PC e console – anche perché il gioco era uscito un paio di anni fa proprio su PC e la versione iPhone non ha nulla da invidiare.
Siamo dalle parti delle avventure grafiche alla Myst con una punta di The Room: vi muovete "saltando" da un punto all’altro delle stanze o attraversando le porte, e poi vi guardate attorno per esaminare l’ambiente. Nella stanza standard di Gli Occhi di Ara ci sono un paio di puzzle, un documento o due da esaminare a caccia di indizi, almeno un oggetto da raccogliere e capire come utilizzare, e due o tre collezionabili nascosti tra diari e per terra, dietro i mobili. Al contrario di Escape Lala, Gli Occhi di Ara è un gioco piuttosto complicato: quando ci giocate, dovete ricordarvi dove avete visto certi puzzle o enigmi, dove avete lasciato quella cassa con la combinazione che per ora non riuscite proprio ad aprire, o maneggiare gli oggetti nell’inventario per capire come utilizzarli.
Non è un gioco da "ma sì, ho dieci minuti e faccio un pezzettino", ma c’è anche da dire che, essendo uscita la versione PC da un po', si trovano soluzioni e video tutorial. La traduzione in italiano è di buon livello, e questo è bene perché i diari e i libri sono essenziali per capire cosa fare. Se vi fate catturare dallo spirito dell'avventura e dagli enigmi da escape room, ci giocherete minimo per 10 ore prima di completarla. Insomma, un bel viaggio, per poco più di cinque euro!
Gli Occhi di Ara è disponibile su iOS, noi l'abbiamo provato su iPad.