Sofagate, Ursula von der Leyen: "Mi sono sentita sola e ferita"
Il presidente della Commissione Ue a distanza di tempo commenta l'incontro ad Ankara con il presidente turco Erdogan, in cui è rimasta senza sedia. Michel: "Non volevo creare un incidente politico"
"Mi sono sentita sola e ferita come donna e come europea". Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in merito all'incontro ad Ankara con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in cui era rimasta senza sedia. "L'episodio ha dimostrato - ha aggiunto - quanto ancora dobbiamo fare prima che le donne siano trattate con parità sempre e ovunque".
"E' successo perché sono una donna" "Sono la prima donna a esser presidente della commissione europea ed è così che mi aspettavo di essere trattata nel viaggio in Turchia, come una presidente della Commissione. Non riesco a trovare una giustificazione e devo concludere che quello che è successo è accaduto perché sono una donna", ha osservato von der Leyen. "Lo status delle donne rappresenta lo status della democrazia, la parità di partecipazione delle donne rende più forte la democrazia", ha sottolineato.
"A maggio - ha ricordato von der Leyen - saranno trascorsi 10 anni dalla firma della Convenzione di Istanbul, che costituisce una vera e propria svolta, e che è fonte di ispirazione: è il primo documento giuridicamente vincolante a livello internazionale contro la violenza verso le donne e i minori. La Convenzione vieta le violenze psicologiche, le molestie sessuali, lo stalking, e dichiara fuorilegge e illegale la violenza domestica". "Non è necessario - ha ribadito il presidente della Commissione - che io dica quanto è importante questa convenzione soprattutto in periodo di pandemia. Ho utilizzato l'incontro ad Ankara per ribadire le mie forti preoccupazioni per il fatto che la Turchia si sia ritirata dalla Convenzione. Il ritiro di uno dei paesi fondatori del Consiglio d'Europa è un segnale pessimo. Per essere credibili, tuttavia, - ha avvertito von der Leyen - non dobbiamo solo criticare gli altri, dobbiamo agire anche a casa nostra. Diversi stati membri non hanno ancora ratificato la Convenzione di Istanbul, e altri stanno pensando di ritirarsi. Questo - ha sottolineato - è inaccettabile".
Michel: "Non volevo creare un incidente politico" Sull'argomento è intervenuto anche il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, che è stato accusato di immobilismo sull'argomento. "Queste circostanze hanno condotto vari di voi a considerare che sul momento avrei dovuto agire diversamente, ma in quell'istante avevo deciso di non agire ulteriormente per non creare un incidente politico che avrebbe rischiato di rovinare mesi di sforzi", ha affermato Michel.