Monfalcone, il sindaco leghista esclude dalle scuole i bambini stranieri
Il primo cittadino ha deciso di istituire una soglia massima nel numero di alunni non italiani per classe trovando il sostegno del ministro Salvini
Nelle
scuole materne di
Monfalcone, in provincia di Gorizia, non ci sono banchi disponibili per più di
settanta bambini stranieri. Il
sindaco
leghista Anna Maria Cisint ha, infatti, firmato con due istituti comprensivi una convenzione dove è previsto un
tetto del 45% di alunni non italiani per classe.
Questa decisione ha portato all'esclusione di decine e decine di bambini che ora dovranno andare in qualche altra scuola dei comuni limitrofi. La scelta del primo cittadino, voluta per evitare le
classi ghetto, ha scatenato molte
polemiche da parte della comunità bengalese, ma Cisint si difende: "Ho già comunitato la nostra disponibilità per consentire a questi bambini di andare nelle scuole vicini", ma dagli istituti limitrofi ha risposto solo un assordante silenzio.
La scelta del primo cittadino ha, però, trovato la solidarietà del
Ministro dell'Interno Matteo Salvini che, in un post sul suo profilo Facebook, scrive: "Bravo il sindaco (leghista) di Monfalcone, occorre rispettare un limite massimo di bimbi stranieri per classe".
A questo si contrappone a distanza Andriano Zonta, segretario Flc-Cgil Friuli Venezia Giulia, che dichiara: "Escludere settantanove bambini adesso dalla scuola dell'infanzia e non dare loro l'opportunità del diritto all'istruzione significa tra tre anni ritrovarsi con lo stesso problema, anche più grande, nella scuola dell'obbligo".
Sulla questione è intervenuto anche il
ministro dell'istruzione Marco Bussetti affermando che gli uffici provinciali si sono resi disponibili ad attivare due classi in più.
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