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Ipermemoria, studiati otto italiani che ricordano tutto

Sono in grado di ricordare dettagli banali di una giornata qualsiasi di dieci anni fa. La ricerca apre la strada a nuove cure per la memoria

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Un gruppo di ricercatori italiani ha scovato otto connazionali con ipermemoria autobiografica, ossia la capacità prodigiosa che consente loro di ricordare anche i dettagli banali di una giornata qualsiasi di dieci anni fa, dai vestiti indossati ai cibi consumati a pranzo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Pnas e frutto della collaborazione tra vari istituti, apre le porte alle cure per ripristinare la memoria in condizioni patologiche.

La differenza tra una "memoria normale" e una ipermemoria - Sebbene molti siano in grado di ricordare con accuratezza eventi ad alta connotazione emotiva, come il matrimonio o la nascita di un figlio, le giornate normali vengono solitamente dimenticate o lasciano tutt'al più solo un vago ricordo. I soggetti dotati di ipermemoria autobiografica non dimenticano nulla. E ora sono al centro, per la prima volta al mondo, di uno studio di risonanza magnetica funzionale per comprendere i meccanismi neurobiologici alla base di questa straordinaria capacità di memoria.

Gli "ipermemori" ricordano "senza sforzo" - "Abbiamo monitorato otto persone con ipermemoria, individuate dal gruppo di ricerca nella popolazione italiana a partire dal 2015, e 21 soggetti di controllo con memoria normo-tipica", spiega il primo autore dello studio Valerio Santangelo, dell'ateneo di Perugia e della Fondazione Santa Lucia. "La cosa straordinaria è che, oltre a ricordare il giorno della settimana di una data lontana nel tempo, ricordano ad esempio che il 3 agosto del 2011 era un mercoledì, presentano una completa assenza di esitazione o di sforzi consapevoli quando devono richiamare alla memoria eventi che hanno vissuto anche decine di anni prima".

A cosa è dovuta l'ipermemoria - Patrizia Campolongo, della Sapienza e della Fondazione Santa Lucia, aggiunge: "I risultati dello studio sembrano mostrare che l'ipermemoria consista principalmente nella capacità di accedere, tramite il circuito prefrontale-ippocampale, a tracce mnestiche non accessibili invece agli altri soggetti, spiegando così la maggiore capacità dei soggetti ipermemori di riportare alla luce dettagli infinitesimi del loro passato".

L'importanza dello studio - La ricerca permette di aprire nuove frontiere di ricerca sulla memoria, tradizionalmente studiata in termini di ipo-funzionamento in condizioni patologiche. "Comprendere i sistemi neurobiologici alla base dell'iperfunzionamento di memoria - conclude Simone Macrì, dell'Iss - fornisce di fatto importanti indicazioni su come intervenire per ripristinare un funzionamento adeguato dei sistemi di memoria in condizioni patologiche".

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