Stacca la spina e unisce l'utile al dilettevole. Matteo Viviani è così. Scalda i motori della sua amata moto, in partenza per un viaggio che lo porterà in Norvegia. Per beneficenza. Perché ha unito la passione per le due ruote all'idea di aiutare i bambini abusati, attraverso l'associazione Onlus Meter, che in collaborazione con la Polizia Postale Italiana opera contro la pedofilia e l'infantofilia. La Iena racconta il progetto "Norway for Children" a Tgcom24.
Matteo, come nasce l'idea di questo viaggio?
Da un viaggio simile fatto due anni fa sempre con la solita formula. Ovvero io da solo con la moto, possibilmente lontano dai campeggi ma in mezzo ai boschi e in totale solitudine. Chi fa lavori come il mio durante l'anno è bombardato da problemi e richieste di aiuto e una miriade di situazioni difficili, quello che mandiamo in onda è solo una parte di quello con cui in realtà veniamo a contatto... assorbi, assorbi a un certo punto bisogna resettare. Viaggiare lontano mi aiuta.
Hai scelto sempre la moto...
Io amo la moto, è un passione che mi porto dietro da quando ero bambino. Così parto per un viaggio che durerà tra i 15 e i 18 giorni, la meta è la Norvegia, passando per Germania, Danimarca e Svezia. Avendo una serie di sponsor ho pensato di dare un senso a questa operazione chiedendo in cambio una donazione, documenterò tutto sul mio account Instagram e Facebook. Donazioni che verranno girate completamente all'associazione onlus Mater che conosco in quanto protagonista, in positivo, di un paio di servizi alle Iene.
Unisci così utile e dilettevole...
Spero di dare visibilità a questa associazione perché il fenomeno della pedofilia su bambini e neonati si sta allargando, spesso porta alla morte dei neonati, la gente rifugge, le persone preferiscono far finta che non esista questo problema. I fatti ci dicono che è un mondo sommerso, in espansione. Il mio è un messaggio banale ma importante, non fare finta di niente.
Tornando al viaggio, non hai paura a dormire nei boschi da solo?
Il massimo della civiltà per me sarà un camping, magari per una doccia. Sì, ho paura. Quando cala la notte e sei completamente solo, addormentarsi è un po' dura. Però il sale è proprio quello...
Che papà sei?
Un papà che tenta di essere il più presente possibile. Da quando sono genitore ho una vita sicuramente più difficile e complessa da gestire ma meravigliosa. Sono un papà cambiato dai propri figli. Prima riuscivo ad affrontare qualsiasi tema lasciandomelo alle spalle, ora quando si parla di bimbi e anziani non riesco a fare finta di niente...
A cosa stai lavorando per la prossima stagione de Le Iene?
Qualche truffa e un nuovo tema di cui non anticipo nulla. Questo mese però lo dedico a questa iniziativa. Devo pensare a me e a come poter render utile il mio profilo pubblico mettendolo a disposizione di chi ha bisogno.