Qualche automobilista se ne sarà accorto: i prezzi delle polizze assicurative sono diminuite negli ultimi anni. Rispetto a un anno fa sono mediamente del 2,5% in meno, ma se si prendono in considerazione gli ultimi 5 anni il calo è addirittura del 27%. Numeri che non hanno inficiato la solidità delle compagnie assicurative italiane, anzi: gli investimenti annui di queste sono pari a 850 miliardi di euro, come dire il 50% del Pil italiano.
A fare i numeri è stata la presidente di Ania Maria Bianca Farina, che ha anche ricordato come lʼRC Auto rappresenti un settore esiguo dellʼintero comparto assicurativo: vale 16 miliardi di euro lʼanno, a fronte dei 100 miliardi delle polizze vita e dei 131 miliardi complessivi. Gli utili netti però sono esigui: 6 miliardi di euro in tutto, di cui solo 400 milioni nel settore auto. Pochi per far fronte alle esigenze di un settore che dà lavoro a circa 300 mila persone e che è stato stravolto negli ultimi anni dal boom delle polizze online. La previsione per il 2018 è di premi RC Auto alquanto stabili, pari a 13,2 miliardi di euro.
Cʼè però un problema enorme, secondo lʼAnia, riguardo al settore automobilistico ed è la pervicace presenza di 2,8 milioni di veicoli che circola senza copertura assicurativa. In pratica il 6,3% del parco circolante viola una elementare legge di civiltà e proibisce a chi subisce un danno di ottenere in tempi certi e rapidi la dovuta riparazione. E non può certo valere come soddisfazione il fatto che nel 2016 i veicoli non assicurati erano di più: 2,9 milioni. A Napoli il 17% dei veicoli circola senza assicurazione, a Reggio Calabria il 13,7% e a Roma il 9,8%, mentre un poʼ meglio vanno le cose al Nord col 4,1% di scoperti assicurativi.