Sono infondate le censure al divieto di iscrizione o partecipazione sistematica e continuativa dei magistrati ai partiti politici. Lo ha stabilito la Corte costituzionale in merito alla cosiddetta "vicenda Emiliano". Il governatore della Puglia, che prima di entrare in politica faceva il pm, è finito sotto processo disciplinare davanti al Csm per aver violato il divieto per i magistrati di iscriversi a partiti politici.