Sfilate

Paris Haute Couture A/I 2018-19. L'alta moda diventa giovane

Aristocratica, di grande tradizione ma sempre più contemporanea. L'haute couture esce dagli atelier e conquista (anche) le nuove generazioni

Parigi torna capitale della moda con le sfilate della Haute Couture: fino al 5 luglio le maison più prestigiose presentano le proprie collezioni d’alta moda per la stagione autunno-inverno 2018/2019. Un’edizione speciale, che segna anche il 150esimo anniversario della Fédération de la Haute Couture et de la Mode, l’organo di governo del fashion francese fondato nel 1868. Le sfilate previste saranno ben 35, e vedranno rappresentati 11 Paesi del mondo, ovvero Francia, Belgio, Italia, Usa, Libano, Marocco, Giappone, Russia, Israele, Paesi Bassi e Cina. Tra le maison non mancheranno le magnifiche sette, ovvero Givenchy, Christian Dior,Chanel, Giorgio Armani, Elie Saab, Jean Paul Gaultier e Valentino, mentre faranno il loro ingresso in calendario Aganovich e Nourredin Amir. Tre, invece, le defezioni: A.F. Vandevorst, che sfilerà alla stagione del prêt-à-porter di settembre, e Proenza Schouler e Rodarte che tornano a New York. Tra le presentazioni più attese c’è quella di “L’atelier”, la nuova collezione di Sonia Rykiel disegnata da Julie de Libran per celebrare i 50 anni della maison. Per gli appuntamenti fuori calendario, invece, riflettori puntati sulle sfilata primavera/estate 2019 di Vetements e sulle collezioni resort 2019 di Hermès e Miu Miu.
Sono tanti gli abiti che conquistano e abbagliano. Il nostro best of

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Giorgio Armani Privé, inno alla bellezza italiana

Armani manda in scena sulle passerelle dei saloni al primo piano dell'ambasciata italiana a Parigi una serie di abiti che sembrano spumeggiare e brillare come lo champagne. Parte con i tailleur con i pantaloni un po’ larghi in seta o georgette, poi arrivano bustier con gocce di cristallo, gonne lunghe a ampie ricamate con un nodo d’amore in perline, giacche nere con strati di frange turchesi in perline che nascondo il colore sottostante. E poi alcuni dichiarati omaggi ai grandi della Haute Couture francese, realizzati con molto intervento personale e mai didascalici: lo smoking e l’abito Champagne Rosé  di Yves Saint Laurent, l’abito a ruches balzate di Coco Chanel, la manica che si amplia sulla spalla  di Ungaro, una cappa in velluto con mele braccia intrecciate ricamate di paillette dorate che richiama il Surrealismo di Elsa Schiaparelli. E infine, tante combinazioni di colori audaci: il turchese con il rosa, il rosa con il nero, strati di tulle multicolor, abiti a tulipano, verde giada, blu zaffiro.

Chanel sfila nella Parigi che fu

In passerella torna con forza, quasi come immagine unica, il classico tailleur della maison delle due C che ha in Karl Lagerfeld il suo Imperatore. Ma un tailleur Chanel tutto rinnovato nei tweed pepe e sale che brillano di micropaillettes e delle forme: maniche svasata in fondo e spaccata a mostrare i lunghi guarti di pelle, giacca strachic, gonna lunga anch'essa con spacco pronunciato fino alla fine della coscia che svela però una inattesa minigonna. Insomma un nuovo tre pezzi femminilissimo, coperto da lunghi cappotti su stivaletti giudiziosi che di sera si illuminano di cristalli.

 

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Il nude look di Dior
Maria Grazia Chiuri mette a nudo il senso dell'alta moda per veicolarne i valori alle nuove generazioni e porta in scena una collezione pulita ma preziosa, incentrata sui toni del carne.

Il bestiario magico di Schiaparelli 
Farfalle, cani, conigli e fenicotteri popolano l'univrerso immaginato da Bertand Guyon per il marchio di Diego Della Valle come richiamo all'estetica della couturier fondatrice.

Givenchy, omaggio a monsieur Hubert 
Per la sua seconda prova couture la stilista Clare Waight Keller ha rievocato i codici estetici della Maison celebrando gli storici atelier parigini.

Al grand Hotel di Miu Miu 
Un remix domina domina tutta la collezione dell'etichetta avant garde del gruppo Prada, ondeggiante tra memorie della sua storia illustre come stampe di gattini, piume di marabù e citazioni sporty.

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