FECONDAZIONE ASSISTITA

40 anni fa nasceva Louise Brown, la prima bimba in provetta

Nel 1978 la bimba inglese vedeva la luce grazie alla fecondazione assistita. Secondo gli esperti, la stima attuale "evidenzia un forte aumento della tecnica". Spagna Paese più attivo in Europa

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Il 25 luglio del 1978 veniva alla luce l'inglese Louise Brown, prima bambina in provetta. Da allora sono oltre 8 milioni nel mondo i bimbi che sono nati grazie alla fecondazione medicalmente assistita, circa 100mila quelli nati in Italia nell'arco di dieci anni, dal 2010 al 2015. E si evidenzia un forte aumento della tecnica della fecondazione in vitro per il trattamento dell'infertilità.

La venuta al mondo di Louise, oggi madre a sua volta, fu salutata come un evento oltre ogni immaginazione e a Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro, fu conferito il Nobel per la Medicina nel 2010. Da allora i progressi delle tecniche e gli adeguamenti legislativi, come quelli che in Italia hanno portato di fatto a 'riscrivere' attraverso le sentenze della Consulta la legge 40 del 2004, hanno permesso a sempre più coppie di concepire un figlio.

Secondo le stime Eshre, oltre mezzo milione di bimbi nascono ogni anno dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma) Ivf (In vitro fertilisation) e Icsi (l'iniezione diretta di un singolo spermatozoo all'interno del citoplasma dell'ovocita), come risultato di più di 2 milioni di cicli di trattamenti di pma effettuati.

In Europa, è la Spagna il Paese più attivo sul fronte della procreazione medicalmente assistita: nel 2015 sono stati 119.875 i cicli di trattamenti effettuati; seguono Russia (110.723 cicli), Germania (96.512 cicli) e Francia (93.918 cicli). I cicli monitorati dall'Eshre includono trattamenti con Ivf, Icsi e donazione di ovociti.

Sempre nel 2015 sono stati circa 800mila nel mondo i cicli effettuati e 157.449 sono i bambini nati da fecondazione assistita. Rispetto ad altri Paesi Ue, rileva il presidente del Consorzio europeo Eshre per il monitoraggio dell'Ivf, Christian de Geyter, in Italia la disponibilità di trattamenti di fecondazione assistita è "considerevolmente minore".