Via libera del Cdm al decreto Dignità voluto da Luigi Di Maio. Tra i provvedimenti: contratti a termine della durata massima di 24 mesi, pacchetto fisco "light" con ritocchi al redditometro, spostamento della scadenza dello spesometro al 28 febbraio, stop allo split payment solo per i professionisti e guerra alle aziende che delocalizzano in Paesi extra Ue.
Di Maio: "Dl Dignità è Waterloo del precariato" - "Con il decreto Dignità arriva la Waterloo del precariato": così il vice premier Luigi Di Maio si prende la scena dopo la luce verde del Cdm al decreto dignità, il primo provvedimento, di fatto, del governo giallo-verde. Ed è un provvedimento di chiaro segno pentastellato, che vieta la pubblicità sui giochi d'azzardo e limita le delocalizzazioni. Un decreto che, soprattutto, sferra un primo colpo al Jobs Act incassando, tra più di un dubbio, il placet del gruppo parlamentare della Lega.
Non è una gestazione facile quella del decreto Dignità. I problemi con le coperture, soprattutto relativamente allo stop alle pubblicità sui giochi, restano sul tavolo del governo fino all'ultimo e, nel corso della giornata, i contatti tra Tesoro, Mise e Palazzo Chigi sono fittissimi. Con il M5s che conferma al ministro dell'Economia Giovanni Tria l'intenzione di andare fino in fondo. Anzi, nella tarda mattinata Di Maio opta per superare le bozze che circolavano forzando la mano sul tema del precariato e aumentando la stretta sulla pubblicità ai giochi, che esclude i contratti in essere solo fino al 30 giugno 2019, a prescindere dalla loro scadenza.
Lo smantellamento del Jobs Act - Nel corso del pre-consiglio al testo del decreto vengono aggiunti alcuni punti, come la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine con causale (senza, la durata massima viene ridotta a un anno) o l'aumento del 50% all'indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa.
Tutte norme con cui il governo scardina il decreto Poletti e, in parte, il Jobs Act nel giorno in cui, attacca Di Maio, i dati Istat consegnano "un record di precariato e non di occupazione".
Le principali novità contenute nel dl Dignità
Fino a 3 anni di indennità per i licenziamenti - Aumenta il valore dell'indennità per i lavoratori licenziati "ingiustamente", passando da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi.
Contratti a termine per massimo 24 mesi, tetto 4 proroghe - Il limite massimo si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe.
Tornano le causali, anche per rinnovo interinali - Per i contratti più lunghi di 12 mesi o dal primo rinnovo in poi arrivano tre categorie di causali, esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. Le nuove regole valgono anche per i contratti a tempo determinato in somministrazione (non vengono cancellati, come previsto dalle prime bozze, quelli in somministrazione a tempo indeterminato).
A chi delocalizza multe da 2 a 4 volte i benefici - Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di "recapture" per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.
Tutela occupazione con aiuti di Stato - Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell'impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi taglia nei successivi 5 anni i posti di lavoro.
Stop pubblicità giochi - Stop totale agli spot sul gioco d'azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e "tutte le forme di comunicazione" comprese "citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli". A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di "importo minimo di 50.000 euro". Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori.
Interventi light su spesometro, redditometro e split payment - Il pacchetto fisco prevede una revisione del redditometro e l'abolizione del trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato nei rapporti con i soli professionisti. Per lo spesometro invece si profila un rinvio della scadenza per l'invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all'invio dei dati del quarto trimestre.