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Stile decostruito. Per un ritorno all'essenzialità

Un’eleganza minimale nel colore e nei tagli, che entra nel guardaroba in modo discreto, quasi inosservata. Ma la parola chiave è: impeccabile. Un ritorno all’essenzialità e alle linee morbide per un abito in versione easy

Stile sì, ma decostruito. Decostruzione, quindi, come volontà di abbondonare tutte le strutture. Partendo da questo presupposto vediamo come, nel campo della moda, un’estetica del genere si possa definire. Essenzialità è la parola che meglio la descrive: tralasciando ciò che è in più e concentrandosi su linee e tagli, ovvero ciò che sta alla base della creazione di un abito.

Anche il colore perde il suo ruolo da protagonista, mantenendosi sui toni neutri come il grigio, il bianco e il beige come per sottolineare il rifiuto di etichette predeterminate. La forma è protagonista incontrastata di silhouette che giocano sulle prorporzioni. I pantaloni si fanno più morbidi, il cavallo si allunga, donando il massimo del comfort. Giacche e cardigan vengono abbinati a T-shirt oversize dal collo irregolare, maglioni leggerissimi e camicie alla coreana.

Anche gli accessori giocano molto con le linee; sandali di pelle ricavati da un linguaggio tecnico e stringate di pvc trasparente saltano maggiormente all’occhio, ma si trovano anche modelli più classici. Borse e zaini sembrano seguire le regole architettoniche del funzionalismo, in una sobrietà esemplare. Anche i tessuti, lino e cashmere e seta su tutti, hanno un’importanza fondamentale nel donare alla figura una leggerezza e una vestibilità che si sposa perfettamente con l’insieme.

Il minimalismo, che già nelle scorse stagioni aveva dato ampia testimonianza della propria importanza stilistica, anche questa volta si riconferma al di sopra di ogni tendenza ma senza l’ausilio di alcun artificio.