"La mafia, prima ancora che un'organizzazione criminale, è un atteggiamento". E' quanto dichiara il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio. "Questo atteggiamento - aggiunge - lo vediamo anche in alcune banche, e infatti ci sono sentenze che riconoscono l'usura degli istituti di credito. Ma l'atteggiamento mafioso, a volte, lo vediamo anche in alcuni esponenti e in alcune organizzazioni dello Stato".
Il leader del Movimento 5 stelle ha incontrato l'imprenditore calabrese Nino De Masi, titolare di una ditta che produce macchine agricole e sotto scorta per aver denunciato la ‘ndrangheta nella piana di Gioia Tauro.
"De Masi è uno degli imprenditori che è stato al ministero dello Sviluppo, ha firmato un accordo in presenza di esponenti del governo - ha dichiarato Di Maio -. A questo accordo partecipavano anche delle banche che se ne sono infischiate dell'accordo. Allora se questi accordi non valgono nulla, se il patrocinio e la parole del governo non valgono nulla, al punto che le banche se ne fregano di un ministro o un viceministro, allora c'è qualcosa che non va". Il ministro del Lavoro ha aggiunto che De Masi è "un imprenditore coraggioso che ha lottato ogni giorno per tenere aperta la sua impresa".
Gli incontri con De Masi, a cui il vicepremier ha promesso di mettersi al lavoro perché quello che è successo a lui non succeda più, non sono finiti. Di Maio ha infatti annunciato che presto, con altri esponenti del governo, organizzerà una visita nell'azienda: "Questo è il tipo di imprenditore con cui il governo vuole stare. Questo governo non starà mai con i 'prenditori', quelli che hanno campato con i soldi pubblici e poi sono andati via dall'Italia". E ha concluso: "Se gli imprenditori italiani sono eroi, quelli del Sud sono supereroi".