Continua a tenere banco a Roma la questione rifiuti e igiene urbana. Al di là della raccolta e dello smaltimento della spazzatura, l'ultima novità riguarda l'attività dei netturbini Ama e ai tassi di assenteismo dal lavoro. Per contrastare questo fenomeno (in media attorno al 15%), la società ha firmato un accordo con i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e le Rsu, che prevede premi per i dipendenti che non supereranno determinate soglie di assenza, a partire dai 260 euro lordi per meno del 4,7%.
Come riporta Repubblica, la Cgil Roma e Lazio definisce l'accordo "un passo avanti che getta le basi per il futuro". Il premio consiste in 260 euro lordi annuali per gli operatori ecologici che non oltrepasseranno il 4,7% di assenze dal lavoro, 180 euro lordi per un numero di assenze compreso tra il 4,7 e il 9%, 80 euro di importo massimo per le assenze fino al 20%, con decurtazione di un euro per ciascun giorno di lontananza dal servizio. L'accordo potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla finanziaria per i protocolli siglati entro il 30 giugno.
Pd critico, la Cgil motiva - La trattativa conclusa con successo non trova però l'appoggio del Partito democratico. Athos De Luca, presidente del Forum Ambiente Pd, annuncia un esposto alla Corte dei Conti. "Chiederò di valutare se non ci siano gli estremi per danno erariale - spiega De Luca - capisco i premi di risultato, ma non quelli per la presenza".
Natale Di Cola, Fp Cgil Roma e Lazio, difende invece l'iniziava: "Premiare chi lavora con continuità e opera in condizioni difficili ci sembra il giusto il giusto segnale per motivare il personale e migliorare i servizi al cittadino".
L'investimento economico - Per quanto riguarda l'aspetto economico, aggiunge sempre Repubblica, l'accordo prevede un investimento di 6 milioni di euro, di cui 5 per il premio di risultato e 1 milione per i dipendenti assunti per essere inseriti nei turno domenicali.