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Naufragio migranti, Open Arms: "Cento morti, colpa di Italia e Libia"

Duro affondo di Oscar Camps, fondatore della Ong. La guardia costiera italiana: "Non coinvolti nei soccorsi"

"Cento persone sono morte in un naufragio davanti alle coste libiche. Open Arms avrebbe potuto salvarle, ma è stata ignorata dalle autorità libiche e italiane". Suona così l'atto d'accusa della Ong spagnola, riportato via Twitter dall'eurodeputato del Psoe Javi Lopez. Nel video allegato al messaggio si vede Oscar Camps, fondatore della Ong, mentre segnala che da domenica non viene loro consentito di agire.

Ayer 100 personas murieron en el naufragio de una patera frente a las costas libias. El @openarms_fund podría haberlas rescatado pero fue ignorado por las autoridades libias e italianas. @campsoscar nos cuenta en este video que no se les dejó actuar. pic.twitter.com/xKq3XhLTft — Javi López (@fjavilopez) 30 giugno 2018

Open Arms: "Italia ci ha detto che sarebbero intervenuti i libici" - La Ong spagnola rimprovera all'Italia di essere stata ignorata e non chiamata in causa per il salvataggio. "Ieri abbiamo ricevuto la richiesta di soccorso da parte di una barca con cento persone a bordo, ma l'MRCC italiano (Centro di coordinamento dei soccorsi, ndr) ci ha detto che i libici si sarebbero occupati del soccorso, poi abbiamo letto dei cento dispersi", ha detto Riccardo Gatti di Proactiva.

La ricostruzione di una giornalista a bordo di Open Arms - In un articolo sul sito del giornale spagnolo El Diario, la giornalista Gabriela Sanchez, che si trova a bordo della nave Open Arms, offre una ricostruzione della vicenda: venerdì mattina intorno alle 9 la nave ha sentito l'avviso informale di un aereo militare europeo alla guardia costiera libica, che avvertiva dell'avvistamento di un gommone in pericolo nella zona di Al-Khums, vicino alla costa di Tripoli, con 150 persone a bordo senza salvagente.

Nessuna comunicazione sarebbe giunta alla Ong dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma. Alle 10.30 circa, cioè un'ora dopo la prima allerta informale, il primo mayday ufficiale a Open arms, dal Centro di coordinamento dei salvataggi di Malta. Ma a quel punto, quando la nave ha contattato Roma, il centro di coordinamento avrebbe riferito che i libici erano già sul posto. "Se fossero stati avvisati in tempo si sarebbero spostati nella zona", scrive El Diario.

Guardia costiera italiana: "Non coinvolti" - In una nota, la Guardia costiera italiana ha precisato che il naufragio "è accaduto in acque territoriali libiche e non ha visto in alcun modo il coinvolgimento della Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma".

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