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Giustizia, Bonafede: "La prescrizione è ombra inaccettabile, faremo la riforma"

Il ministro, a Viareggio per le commemorazioni della strage ferroviaria del 2009, annuncia un nuovo testo legislativo

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"L'ombra della prescrizione è un'ombra terribile, un'ombra inaccettabile in uno Stato di diritto. Non esiste". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a Viareggio (Lucca) alla commemorazione per la strage del 2009. Bonafede spiega di non voler entrare nel merito, "non devo e non posso farlo", ma "la giustizia deve fare il suo corso e i magistrati devono accertare le responsabilità. Però i magistrati devono accettare le responsabilità".

"A fine gennaio 2017 - le parole di Bonafede - è arrivata la sentenza che ha condannato 23 persone. Disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Reati che io ritengo gravi. Molto gravi, soprattutto quando di mezzo ci sono delle vite spezzate e famiglie distrutte. E due dei reati alla base dei quattro capi di imputazione, lesioni colpose plurime gravi e gravissime e incendio colposo, hanno raggiunto i termini di prescrizione e gli imputati non saranno oggetto del processo d'appello. Sento forte il dovere morale e istituzionale di dire 'mai più'. Non deve accadere mai più. Ma soprattutto non deve accadere che chi ha delle responsabilità accertate con un regolare processo possa farla franca. Questo uno Stato di diritto non può accettarlo".

La "legge Viareggio" - Bonafede annuncia quindi importanti novità sull'istituto giuridico: "La riforma della prescrizione è nel contratto per il governo del cambiamento. Non vogliamo una legge che sia meramente punitiva, vogliamo una legge che sia giusta, che abbia riguardo nei confronti delle parti offese e delle famiglie delle vittime. A loro dobbiamo giustizia. E a questo testo legislativo daremo un nome, che non sarà la legge Bonafede, questo testo si chiamerà legge Viareggio, così ogni volta che se ne parlerà ci si dovrà ricordare di tutte le vittime di questa tragedia. Ci si ricorderà della ragione per cui siamo intervenuti in questo settore, che non è solo una questione sistemica, ma è una questione di rispetto della vita e del dolore dei cittadini".

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