NOME IN CODICE YETI

Google lavora a una sua "console": è guerra a Xbox e PlayStation

La casa di Mountain View ha in mente un servizio in streaming che punta a scalzare le due console di Microsoft e Sony

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Da anni, il mondo dei videogiochi si basa sul confronto tra tre grandi sorelle come MicrosoftSony e Nintendo, che "lottano" a suon di nuove console e grandi esclusive sul versante software. Nelle ultime settimane, però, sta prendendo piede l'ipotesi dell'ingresso in campo di un quarto contendente desideroso di immettersi con prepotenza sul mercato e ritagliarsi una fetta del settore più renumerativo dell'intrattenimento digitale.

Si tratta di Google, l'azienda che avrete certamente sentito nominare per l'omonimo motore di ricerca, ma anche per essere proprietaria del provider di posta Gmail e del noto network di condivisione video YouTube. Nelle ultime settimane, il colosso con sede a Mountain View avrebbe attivamente iniziato a presentare ad alcune figure di spicco dell'industria il suo prossimo progetto, una sorta di "console" dedicata ai videogiochi nota internamente come Progetto Yeti.

Secondo le informazioni che abbiamo appreso, si tratterebbe essenzialmente di una piattaforma capace di riprodurre i giochi più importanti del momento in streaming, un po' come avviene per film e serie TV con servizi come Netflix, senza dunque costringere l'utente ad acquistare un PC di fascia alta per godere al meglio dei giochi del momento.

Google vorrebbe sfruttare le proprie tecnologie per creare un servizio stabile e ricco di giochi, ma per renderlo appetibile agli occhi dei consumatori ha bisogno di raggiungere accordi con i produttori, indispensabili per portare su Yeti i titoli più in voga su altre console, ma anche acquisizioni di sviluppatori, con cui l'azienda punta a creare giochi in esclusiva per la sua piattaforma.

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Google avrebbe già discusso con potenziali partner durante la Game Developers Conference 2018, evento che coinvolge i più importanti sviluppatori di videogiochi al mondo, e addirittura presentato il concept di Yeti durante degli eventi a porte chiuse all'E3 2018 di Los Angeles.

Se il progetto dovesse concretizzarsi (e guardando al recente passato, la storia di Google insegna che non è affatto scontato), il gigante della tecnologia potrebbe lanciare Yeti sia a livello di semplice piattaforma che in compagnia di un hardware dedicato, un box simile a un decoder che si occuperebbe di gestire la connessione all'infrastruttura di rete e permettere l'uso di periferiche quali mouse, tastiere e controller.

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Resta però da verificare la fattibilità del progetto, considerando che a onor del vero non si tratta certo del primo esperimento di questo genere e che la stessa Sony, con PlayStation Now, ha già tentato una strada simile (senza tuttavia incontrare i favori del pubblico). In più, parlando più specificatamente del mercato italiano, difficilmente una piattaforma del genere potrebbe prendere piede in un paese in cui la banda larga è ancora un lontano miraggio: l'unica prerogativa perché questa tecnologia funzioni, infatti, è disporre di una ottima connessione a internet.

La piattaforma riprodurrebbe i giochi in locale, all'interno di un datacenter distaccato, per poi trasmettere un flusso video a bassa latenza di ciò che avviene a centinaia di chilometri di distanza fino a raggiungere la postazione dell'utente. Il tutto, ovviamente, a patto di avere una ADSL o fibra ottica sufficientemente veloce. Considerando lo stato della banda larga in Italia, il progetto Yeti di Google potrebbe essere morto in partenza nel Bel paese.