Storie di moda

Davide Gambarotto: “E’ una questione di vita o di moda!”

Il fondatore del BINF Fashion Show, massimo esperto di nuove tendenze, sostiene il talento dei giovani designer

di Elena Misericordia

© ufficio-stampa

Davide Gambarotto, illustre personaggio della moda italiana, mi accoglie nel suo showroom. Uomo sorridente e gentile, vulcanico ed esuberante, ha un fiuto innato per i giovani di talento e per tutto ciò che fa tendenza. È lui infatti il fondatore del BINF Fashion Show, evento di culto della settimana della moda milanese, durante il quale vengono presentate le collezioni dei nuovi designer più promettenti del panorama nazionale ed internazionale. In passerella sfilano creazioni originali e sofisticate, capaci di interpretare il lusso in chiave moderna, con quel tocco di spregiudicatezza in più, oltre i confini dell’esplorato.

Questo importante trampolino di lancio per i brand emergenti è frutto della professionalità, competenza e genialità del suo ideatore: gli esordi in Svizzera, come esperto di pubbliche relazioni, gli anni ’90 alle Baleari, iconica meta di divertimento, glamour e trasgressione, quindi il rientro in Italia e, agli inizi degli anni 2000, la creazione del primo social network dedicato al mondo del fashion.
Precursore ed innovatore, Davide Gambarotto, rompe gli schemi del passato e guarda sempre avanti, perché la moda è vita e rinnovamento.
 
Ma chi è Davide Gambarotto?
Sono un visionario, credo nei sogni e ho sempre fatto di tutto per realizzarli. Riconosco il valore autentico delle persone e riesco a farlo emergere in un mondo così difficile e competitivo come quello della moda. Sono un gran lavoratore, ma conservo intatta la mia natura, genuina, educata e rispettosa. Non amo perdere tempo e mi diverto con il mio lavoro: penso sia una vero privilegio poterlo affermare.
 
Esiste un episodio significativo della tua vita che ti abbia fatto capire di appartenere al mondo della moda?
Sono cresciuto tra la Svizzera e la famosa D di Domodossola. L’universo fashion era ben distante dalla mia realtà. Fin dalla giovane età, tuttavia, ho sempre preferito prendere un treno verso Milano per fare shopping piuttosto che trascorrere i pomeriggi in sala giochi con i miei coetanei. Non esiste un episodio particolare che abbia fatto scoccare la mia scintilla per la moda: ha sempre fatto parte di me, ero uno strumento per esprimere me stesso, anche se il mio desiderio non era quello di creare…nel mio ideale ho sempre sognato di valorizzare qualcosa: un marchio, uno stile…sentivo che questo sarebbe stato il mio futuro.
 
Cosa porti con te, nel tuo bagaglio di esperienze, della tua importante collaborazione del passato con Tom Ford nella maison Gucci? Come riassumeresti le tappe decisive della tua carriera?
La mia carriera ha preso il via con la più grande formazione che potessi ricevere: lavorare con Tom Ford da Gucci. Di quell’esperienza porto con me la sua educazione e il suo profondo rispetto per il lavoro di ogni singola persona. La sua dedizione, a volte maniacale, per la propria professione. Il suo gusto estetico e la sua eleganza rivivono in ogni lavoro che faccio, in ogni attimo della mia vita professionale e privata. Un’altra tappa significativa è stata scandita dalla mia collaborazione a supporto dell’accademia di moda nel cuore di Milano: lì ho realmente capito che la mia missione sarebbe stata quella di aiutare, indirizzare e sostenere il mondo dei giovani talenti. Oggi questo mio percorso mi ha portato a creare un social network dedicato, uno spazio espositivo ed eventi ad hoc per far emergere i giovani designer nazionali ed internazionali.
 
L’esperienza in Svizzera e quella spagnola, ad Ibiza, come hanno influenzato la tua crescita e il tuo cammino professionale?
In Svizzera ho imparato le nozioni di marketing e le qualità di PR che utilizzo quotidianamente nel mio lavoro. Mi sono inoltre trovato al fianco di manager di fama internazionale del settore discografico. In Spagna, ad Ibiza, ho avuto l’onore di conoscere personaggi famosi e di sviluppare il mio fiuto nel riconoscere le tendenze.
 
Sei stato pioniere nella creazione del primo social network dedicato al settore moda. Che importanza assume lo strumento internet al giorno d’oggi nella scoperta ed affermazione dei nuovi trend?
Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre creduto nel potere di Internet, come strumento di comunicazione, contatto e diffusione di una tendenza, un’idea, un brand. Il primo social network specifico del settore moda è stata una scommessa, innanzitutto con me stesso, ed oggi, alla luce dei risultati raggiunti, posso affermare di aver giocato bene le mie carte. Viviamo nell’epoca in cui una foto arriva dall’altra parte del mondo con un semplice click, così le tendenze si divulgano, le persone si tengono in contatto e possono nascere le migliori collaborazioni lavorative.
 
Quando e come è nata l’idea di fondare il BINF, sfilata-evento di giovani stilisti emergenti?
Il BINF è ormai alla sua dodicesima edizione. È un evento riconosciuto ed atteso durante la Milano Fashion Week. Il mio obiettivo, come già dicevo, è quello di aiutare i giovani stilisti a farsi strada nel mondo della moda: il vero talento deve emergere, la passione, la dedizione e la manifattura impeccabile devono essere premiate, lo stile e l’originalità devono arrivare a tutti. Da questa visione nasce il BINF, una ricca vetrina attraverso la quale gli addetti al settore possono entrare in contatto con i designer del futuro.

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Quali qualità devono avere i giovani stilisti che si affacciano al Fashion System?
Prima di tutto devono essere determinati e professionali. Devono rispettare con umiltà il lavoro delle altre persone. Devono essere curiosi e dotati di vero talento, spingendosi anche oltre gli schemi. Una dote che spesso viene sottovalutata in questo settore è la pazienza: esiste un tempo necessario prima che le collezioni diventino virali ed oggetto di culto dal parte del pubblico.
 
Ti hanno spesso definito “il Guru dello stile Made in Italy”. Cos’è il vero stile secondo te? Esistono delle icone a cui ti ispiri?
Sarò ripetitivo, ma Tom Ford ha segnato il mio stile e la mia persona. Amo l’eleganza senza tempo di Gianni Agnelli, la perfezione nei dettagli. Per me il vero stile è curare ogni singolo particolare, non solo di un outfit. In altre parole, è riuscire a far emergere la propria personalità attraverso la moda. Un orologio importante portato con naturalezza, la camicia di lino bianca d’estate, il mocassino classico sotto il pantalone sartoriale…
 
Che ruolo assume la musica nella tua vita? Qual è la relazione musica-moda?
Nella mia vita c’è spazio per tutto ciò che suscita emozioni e la musica da sempre gioca un ruolo primario in questa direzione. Non esiste risveglio che non sia accompagnato dalla mia playlist preferita. Molti stilisti hanno creato delle vere fortune unendo la musica alla moda, due forme d’arte che colpiscono dritto al cuore. La colonna sonora, durante ogni mio evento, è fondamentale: la selezione dei brani ha lo stesso valore della scelta delle collezioni…non potrebbero vivere l’una senza l’altra.
 
Chi è Davide Gambarotto nella sua vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?
Sono una persona molto riservata, amo trascorrere il mio tempo con la mia Chloe e gli amici. I miei interessi e le mie passioni sono tutte legate al lavoro: BINF, il mio spazio espositivo, cattura ogni mia attenzione. Anche nel tempo libero mi piace mettere in relazione le persone, creando business importanti e duraturi. Riesco infatti ad innescare una sinergia perfetta tra i brand emergenti e le mie nutrite conoscenze nel mondo della musica e dello spettacolo.
 
Progetti e sogni per il futuro?
Nel prossimo futuro mi piacerebbe veder realizzato un progetto a cui mi sto dedicando da parecchi anni, nel quale la moda e la musica si uniscono dando vita ad un locale assolutamente innovativo. Per realizzare questo sogno sto cercando un socio fidato. Le candidature sono aperte…