Oltre 40 persone truffate

Monza, raggirano parenti e amici per oltre un milione di euro: arrestate due sorelle

Il modus operandi faceva leva sui legami di affetto: oltre 40 i truffati che hanno sottoscritto falsi contratti, spacciati per vantaggiosi investimenti. I soldi finivano nel gioco d'azzardo

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Due sorelle brianzole di 59 e 55 anni, malate di gioco d'azzardo, hanno truffato tra il 2013 e il 2016 parenti e amici per un milione e centomila euro, facendo leva sui legami di affetto. Sono state arrestate dai finanzieri del Gruppo Monza. Oltre 40 le persone cadute nella trappola: venivano convinte a versamenti in contanti per migliaia di euro in cambio di investimenti vantaggiosi riservati ai dipendenti delle Poste, dove la 59enne lavorava.

La truffa Le due sorelle sono state arrestate dalla Guardia di Finanza in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, una in carcere e l'altra ai domiciliari, per truffa aggravata, ricettazione e favoreggiamento, emessa dal Gip del Tribunale di Monza. Le due sono accusate di aver raggirato circa 40 persone, tra cui amici e parenti, convincendole ad effettuare versamenti in contanti per migliaia di euro promettendo loro lauti guadagni a seguito di investimenti vantaggiosi riservati ai dipendenti delle Poste, dove la 59 enne lavorava, in realtà inesistenti. Con questo stratagemma, le due sorelle avrebbero accumulato oltre un milione di euro. Le fiamme gialle di Monza le hanno scoperte grazie alla denuncia dei vicini di casa, a loro volta vittime del raggiro. Le indagini hanno anche chiarito il ruolo della sorella della ex dipendente postale, indagata per concorso nel reato di truffa, favoreggiamento reale e ricettazione. Il Gip di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso così un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per la principale indagata e agli arresti domiciliari per la sorella.

Il modus operandi Secondo le indagini, le due sorelle arrestate per truffa, una residente in provincia di Lecco e l'altra nel Monzese, avrebbero approfittato del grado di parentela, amicizia ed età avanzata delle vittime, in modo da avere a che fare con persone più facili da manipolare. Il modus operandi delle due donne, una nel ruolo di "attrice" principale, l'altra sua complice, sarebbe stato sempre il medesimo. Utilizzando l'affetto derivante dal legame di parentela, da anni di amicizia o la fiducia di anziani clienti di Poste Italiane, la 59enne, dal 2013 al 2016, avrebbe convinto oltre 40 persone a sottoscrivere falsi contratti, spacciati appunto per vantaggiosi investimenti riservati ai soli dipendenti postali, a fronte dei quali i truffati avrebbero versato alla donna o alla sorella contanti, assegni e bonifici, per un totale di circa un milione e centomila euro, che lei poi spendeva nel gioco d'azzardo. A chi chiedeva chiarimenti sui ritardi nel pagamento delle percentuali promesse, la 59enne rispondeva saldando fittizi anticipi sugli interessi stessi con soldi sottratti ad altri clienti con il medesimo raggiro.

La denuncia che ha fatto partire l'indagine A far partire le indagini, nell'ottobre 2016, la denuncia da parte degli anziani vicini di casa della 59enne, che nel gennaio del 2017 ha poi smesso di lavorare per Poste Italiane. Secondo quanto riferito dalla coppia di pensionati, nel 2014, la donna avrebbe loro proposto di sottoscrivere il famoso investimento vantaggioso, convincendoli a versare in Posta circa 165mila euro, forti del fatto di essere spesso ricevuti nell'ufficio della consulente per la compilazione dei moduli e aggiornamenti. Nel tempo, però, saputo delle operazioni finanziarie concluse dai genitori, dei contratti stipulati in casa e della consegna di soldi in contanti, il figlio della coppia di anziani si è insospettito ed è andato in Posta a chiedere conto, scoprendo la truffa. Grazie all'indagine, in pochi mesi, sono saltate fuori tutte le altre vittime del raggiro.