di fronte al gip

Bergamo, insegnante accusata di atti sessuali con 13enne: "Ho sbagliato"

Nell'udienza di fronte al gip ha raccontato com'è iniziata la storia e come la situazione è finita fuori controllo. Ora è agli arresti domiciliari per "assenza di freni inibitori"

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"Ero innamorata del mio alunno, ho commesso un errore: solo ora mi rendo conto". Sono le parole con le quali la professoressa di Lettere, ai domiciliari per atti sessuali con un suo alunno di 13 anni, si è presentata davanti al gip del Tribunale di Bergamo. Il rapporto morboso che aveva instaurato con il ragazzino si è interrotto solo grazie alla segnalazione in Procura e allo scoppio dello scandalo. L’insegnante non ha potuto essere presente agli esami orali di terza media, sostenuti anche dall’alunno in questione, anche se è riuscita a presenziare agli scritti.

L'inizio Il suo avvocato, Roberto Giannì, ha chiesto la revoca dei domiciliari e ha proposto un divieto di avvicinamento allo studente, ma per ora la professoressa rimane blindata in casa. Di fronte al gip, Marina Cavalleri, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, ha raccontato com’è iniziata la storia con il ragazzino che allora aveva solo 13 anni. Ha perso il controllo, si è giustificata, mentre stava vivendo un momento difficile a causa della separazione dal marito. La relazione è iniziata con scambi di simpatie reciproche e messaggi su whatsapp, finché si è passato agli atti sessuali. Una possibilità vietata dalla legge che decreta legali solo rapporti con ragazzi maggiori di 16 anni, nel caso l’adulto sia un parente o, appunto, un educatore. Non ha importanza se il minore sia consenziente o meno.

Si è innamorata L’insegnante ha ribadito più di una volta di essere stata coinvolta anche sentimentalmente dalla storia, tanto che aveva chiesto al ragazzino di presentarla ai genitori come la sua fidanzata. "Ho sbagliato", riconosce ora, ma solo dopo che è dovuta uscire allo scoperto. E’ lei stessa ad ammettere che non era riuscita a fermarsi prima: "A un certo punto ho detto allo studente che stavamo sbagliando tutto, che era meglio smettere di vederci. Ma lui non ne ha voluto sapere, ha insistito e io non sono stata capace di troncare la relazione", riporta Fanpage. Anche il giudice ha capito che la professoressa ha lasciato che la situazione andasse fuori controllo, tanto che l’ordinanza con la quale convalida gli arresti domiciliari è proprio per: "Assenza di freni inibitori".