rischio frattura nel gruppo

Olimpiadi di Torino, Appendino minaccia i suoi: "Vi mando tutti a casa"

Una riunione durata sette ore si è conclusa con un nulla di fatto. Il 26 giugno la sindaca presenterà il dossier per la candidatura, ma senza una maggioranza a sostenerla

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I consiglieri comunali le chiedono di ritirare la candidatura di Torino per le Olimpiadi 2026. La sindaca Chiara Appendino minaccia: "Se continuate così vi mando tutti a casa". Nonostante l’appoggio di nomi che pesano fra i pentastellati, come quello di Beppe Grillo e dei ministri Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli, in Comune sembrano non essere più d’accordo. La riunione per raggiungere un compromesso è durata dalle 18 del 25 giugno all’1:30 del giorno dopo. Il risultato: un nulla di fatto. Intanto il 26 dev’essere presentato il dossier per la candidatura. A rischio non c’è solo l’organizzazione dei Giochi, ma anche, e soprattutto, la tenuta del gruppo 5 stelle in giunta.

Una riunione infinita Sembra che la sindaca Appendino si fosse inizialmente rifutata di partecipare al’incontro, ma che sia dovuta intervenrie per evitare che la situazione precipitasse. Inizialmente erano solo cinque, ora i dissenzienti sono già una dozzina e tutti pentastellati. Si tratta insomma di un problema tutto interno al gruppo e che rischia di creare una prima spaccatura. Ma i grillini non possono prendersi il lusso di far saltare una giunta di una città importante come Torino, proprio ora che crescono i malumori interni nei confronti di un governo giallo-verde che sembra in realtà essere diretto soprattutto dalla Lega. Per questo la candidatura alle Olimpiadi 2026 è così importante. Beppe Grillo, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e quello dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro si sono sbilanciati in favore di Torino. Ma non è bastato, alcuni consiglieri hanno minacciato una presa di posizione ufficiale del gruppo contro i Giochi. E allora Chiara Appendino ha rincarato la dose, per tre volte: "Se non passa qui si va tutti a casa".

Il dossier Il 17 marzo scorso sembrava procedere tutto secondo i piani. Era stata trovata una linea comune ed era stata spedita una lettera al Coni per manifestare l’interesse di Torino per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026. Nero su bianco si leggeva che "il gruppo consiliare del M5S Torino sostiene la decisione della Sindaca Appendino" e che avrebbero proceduto "compatti" per capire “se esistano i presupposti di sostenibilità economica, ambientale e sociale per procedere ad una eventuale candidatura". Un dossier che l’architetto Albero Sasso ha poi redatto e che proprio il 26 giugno dev’essere presentato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti. Ma i consiglieri hanno chiesto di poterlo verificare, forse perché la fuga di notizie sul rapporto durante i giorni scorsi non era piaciuta per niente. Ma il braccio di ferro è rimasto aperto e Appendino ha incontrato Giorgetti, ma senza una maggioranza a sostenerla.

La città più indicata La ragione per cui ai 5 Stelle piace Torino sta proprio nella parole della lettera al Coni: "sostenibilità economica, ambientale e sociale". Si chiedevano Olimpiadi al risparmio e con il minor consumo di suolo: il capoluogo piemontese è l’unico a poter riutilizzare impianti già costruiti nel 2006. Proprio i volontari dell’edizione precedente, peraltro, hanno organizzato un flash mob in piazza Castello, coinvolgendo più di 200 persone, in favore della candidatura.