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Dazi Ue, Harley-Davidson sposta parte della produzione fuori dagli Usa

L'azienda stima che il costo per ognuna delle sue moto salirà di circa 2.200 dollari. La produzione verrà incrementata all'estero

-afp

In risposta ai dazi europei su alcuni prodotti Usa, Harley-Davidson pensa di spostare parte della produzione fuori dagli Stati Uniti. L'azienda stima che il costo per ognuna delle sue moto salirà di circa 2.200 dollari dopo l'aumento tra il 6 e il 21% applicato dall'Ue sui dazi sull'import. Nei prossimi 18 mesi, Harley intende inoltre incrementare la produzione nei suoi impianti internazionali, che si trovano in Australia, Brasile, India, Thailandia.

"Riteniamo che l'enorme aumento dei costi, se trasmesso ai rivenditori e ai clienti al dettaglio, avrebbe un immediato e un impatto duraturo e dannoso sulle attività nella regione, riducendo l'accesso dei clienti ai prodotti Harley-Davidson", si legge in un testo inviato dall'azienda alla Sec, l'ente di vigilanza della Borsa americana.

Da qui la decisione di "non aumentare i prezzi" per "coprire i costi delle tariffe di ritorsione". La società stima che, per completare le operazioni di trasferimento, ci vorranno dai 9 ai 18 mesi. "Aumentare la produzione internazionale per alleviare l'effetto dei dazi Ue non è la nostra soluzione preferita, ma rappresenta l'unica opzione sostenibile per rendere le moto accessibili ai consumatori europei", ha sottolineato la società statunitense.

L'Europa "è un mercato cruciale": nel 2017 quasi 40mila motociclisti hanno infatti acquistato nuove Harley-Davidson in Europa. Le entrate generate dal Vecchio Continente sono al secondo posto, dopo quelle realizzate negli Stati Uniti.

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