E' ancora in stato di fermo la cittadina italiana, arrivata in Turchia come osservatrice elettorale, bloccata dalla polizia a Batman, nel sud-est a maggioranza curda. La donna, fermata durante un controllo stradale, aveva ricevuto l'incarico di controllare le operazioni di voto dal partito filo-curdo Hdp. Secondo fonti locali si tratta di Christina Cartafesta e le autorità del nostro Paese in Turchia seguono il caso.
Altri tre italiani, fermati dagli agenti a Diyarbakir, sono stati subito rilasciati. Sarebbero inoltre stati fermati altri cittadini stranieri perché volevano osservare le elezioni pur non avendo l'accredito dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazioni in Europa. Si tratta di tre francesi bloccati ad Agri e tre tedeschi a Sirnak.
Insulti a Erdogan, sei arresti - E ancora, nel giorno delle elezioni, almeno sei persone sono state arrestate dalla polizia in Turchia con l'accusa di aver insultato il capo dello Stato, Recep Tayyip Erdogan, in alcuni video pubblicati sui social network. I filmati sarebbero stati diffusi a margine del comizio del principale candidato di opposizione, Muharrem Ince, che ha riunito a Istanbul centinaia di migliaia di sostenitori. I fermi sono stati effettuati nelle province curde.
Secondo l'agenzia statale Anadolu le forze di sicurezza stanno cercando di identificare altri utenti sospettati di "offese alle autorità" statali. Dalla sua elezione a presidente nell'agosto 2014, centinaia di persone sono state processate per insulti a Erdogan. Tra gli altri giornalisti, personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo e molti studenti.