"Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani". Con queste parole, pronunciare in Tv durante il programma su Rai Tre "Agorà", Matteo Salvini ha annunciato l'ipotesi di togliere la scorta a Roberto Saviano. Le sue parole hanno scatenato una polemica sui social. "Le scorte non si assegnano né si tolgono in Tv", ha detto Marco Minniti. "Salvini combatta la mafia non chi la denuncia", ha twittato Laura Boldirini. Poi il capo del Viminale è tornato sui suoi passi: "Verificheremo tutte le scorte". Intanto è arrivata la replica di Saviano: "Buffone, non mi fai paura".
Le reazioni - "Minacce inaccettabili per un uomo che ha contribuito a far luce su un sistema criminale pervasivo e pericoloso. Salvini continua a interpretare il ruolo di ministro in modo arrogante e per le sue campagne personali. La scorta a Saviano, come lui stesso raccontò, non è una concessione ma la protezione che lo Stato deve garantire a chi minacciato per avere combattuto mafia e camorra", ha dichiarato il vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
"Non si scherza su certi temi. A Saviano dobbiamo solo dire grazie. Non credo si diverta a vivere blindato ogni minuto a causa di quella criminalità che dovrebbe combattere innanzitutto il signor Salvini che certo non può essere chiamato ministro!", ha twittato il senatore Bruno Astorre. "Se Salvini vuole risparmiare tolga a me la scorta e la lasci a Saviano", ha proposto Graziano Delrio. "Le scorte non si assegnano né tolgono in tv", ha replicato Marco Minniti. "Salvini combatta la mafia non chi la denuncia. Mettere in discussione la scorta a una persona minacciata dalla criminalità organizzata è il contrario di quello che dovrebbe fare un ministro dell’Interno", ha scritto su Twitter Laura Boldrini. E in molti sui social hanno lanciato l'hashtag #iostoconSaviano.
La replica di Saviano - "Secondo te io sono felice di vivere così da più di 11 anni, pensi di minacciarmi e intimidirmi? In questi anni sono stato sotto una pressione enorme, sotto la pressione del clan dei casalesi, dei narcos messicani. Ho più paura a vivere così che a morire così. E quindi credi che possa avere paura di te, buffone!". Con queste parole Roberto Saviano ha replicato a Salvini in un video postato su Facebook.
L'Italia è il Paese occidentale con più giornalisti sotto scorta perché ha le organizzazioni criminali più potenti del mondo, ma Matteo Salvini, ministro degli Interni, invece di contrastare le mafie, minaccia di ridurre al silenzio chi le racconta. #MinistrodellaMalavita pic.twitter.com/LRaHobx8c6
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 21 giugno 2018
La rettifica di Salvini - "Non spetta a me scegliere, chi di competenza valuterà. Io dico solo che l'Italia ha il record europeo di servizi di scorta e vigilanza, non dipendono da me le scelte su simpatia o antipatia". Lo ha detto Salvini, a margine della visita alla villa confiscata ai Casamonica, a chi gli chiedeva della scorta a Saviano. "Verificheremo tutti i servizi di vigilanza, sono quasi 600 e occupano circa 2mila uomini delle forze dell'ordine. Molti di questi servizi sono chiaramente giustificati, ma qualcuno di questi può essere rivisto perché 2mila uomini delle forze dell'ordine non hanno uguali in altri paesi europei. Ci sono organismi che decidono chi merita di essere protetto, con gradi diversi di protezione, non è il ministro che ha questa facoltà".
Roberto Fico: "Chi si oppone alle mafie va protetto"- Dopo la rettifica è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico per cercare di calmare le acque. Il parlamentare M5s ha ribadito che "l'Italia è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, 'ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato. Spero che al più presto questo male possa essere definitivamente sradicato, diventando così solo un brutto ricordo. In questo modo nessuno dovrà più essere scortato perché finalmente libero".
Di Maio: "Scorta? Pensiamo al contratto" - - "Io penso che ci dobbiamo concentrare sulle cose che stanno nel contratto, su cosa faremo per gli italiani, l'ho detto anche ai parlamentari" poi "ognuno dica quello che vuole ma nel tempo libero". Lo afferma il leader del M5S e vice premier Luigi Di Maio ai cronisti che gli chiedono cosa vuol dire a Matteo Salvini in merito alla vicenda della scorta a Roberto Saviano.