Sono circa duemila i bambini separati dalle loro famiglie al confine Usa-Messico dal 19 aprile al 31 maggio, dopo l'entrata in vigore della politica di tolleranza zero dell'amministrazione Trump contro l'immigrazione clandestina. Lo riportano i media Usa citando dati del dipartimento per la Sicurezza interna, sullo sfondo delle polemiche per la violazione dei diritti dei bambini, denunciata anche dall'Onu.
"E' una politica immorale, atroce", ha tuonato su Twitter l'influente senatrice dem Dianne Feinstein. L'attorney general Jeff Sessions nei giorni scorsi aveva scomodato la Bibbia per giustificare la necessità di rispettare rigorosamente la legge. In totale, nel lasso di tempo in questione, sono stati 1995 i bambini separati da 1940 adulti.
Il provvedimento, che riguarda le famiglie che tentano di attraversare il confine tra i due Paesi, porta all'arresto di queste persone, con seguente incriminazione e processo per i genitori (inclusi i richiedenti asilo politico). I minori vengono quindi sottratti e trasferiti in centri gestiti dai servizi sociali.
Nel frattempo l’amministrazione Usa ha approvato la costruzione di una tendopoli lungo la frontiera texana, proprio per ospitare i minori migranti sotto la custodia del governo di Washington. La tendopoli sarà realizzata a 55 chilometri a sud di El Paso, per l'accoglienza di 360 bambini; la struttura andrà a sommarsi ad altri circa 100 centri sparsi per il Paese, molti dei quali già al limite. Uno dei più grandi del Texas ospita infatti già 1.500 ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Trump, con questa mossa, punta così a scoraggiare i messicani a tentare di attraversare il confine.