"Nella mia vita non ho mai compiuto nulla di illecito, respingo con forza ogni accusa". Si è difeso così Luca Lanzalone, una delle figure-chiave nell'indagine sul nuovo stadio della Roma, davanti al gip Maria Paola Tomaselli nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. L'ex presidente di Acea è stato ascoltato per circa tre ore dal magistrato e ha presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari.
La Procura contesta all'avvocato genovese un episodio di corruzione per avere ricevuto dall'imprenditore Luca Parnasi la promessa di consulenze per il suo studio legale per una somma circa centomila euro. Al termine dell'interrogatorio il difensore ha presentato istanza di scarcerazione.
Poco prima dell'interrogatorio dell'ex consulente, è stata la volta del vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi, anch'egli agli arresti domiciliari, che però ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Virginia Raggi agli inquirenti: "Lanzalone mi fu presentato da Bonafede e Fraccaro" - Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, avrebbe ribadito anche agli inquirenti che la genesi del rapporto con Luca Lanzalone sarebbe legato agli esponenti degli M5S, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede. I due glielo avrebbero presentato quando, all'inizio del 2017, si occupavano per il Movimento degli enti locali. Il sindaco è stato sentito come testimone per circa un'ora dai magistrati che indagano sul nuovo stadio della Roma.
Di Maio: "E' tutto un grande malinteso" - "È un grande equivoco, è tutto un grande malinteso. Io sono tranquillo". Cosi' il vicepremier Luigi Di Maio ha risposto ai cronisti che a Pomezia(Roma) a margine di un comizio elettorale, gli hanno chiesto un commento sull'inchiesta per lo stadio di Roma e il coinvolgimento del consulente per il M5S Luca Lanzalone.