"Il ballo è una disciplina completa: ascolti la musica, impari esercizi o passi di danza, non hai tempo per pensare alla malattia perché devi stare attento a coordinare i movimenti. Ballare è prendersi una vacanza dalla malattia". Carolyn Smith, giudice di "Ballando con le stelle", presenta al settimanale "Spy" l'iniziativa "Dancing with health", il progetto che si propone di impartire alle donne con tumore al seno lezioni di danza.
La Smith parla anche del suo stato di salute, dopo il tumore al seno che l'ha colpita nel 2015 e che è tornato a manifestarsi all'inizio di quest'anno. "Sto abbastanza bene, ho avuto qualche problemino, sto facendo la chemioterapia e a fine giugno saprò se devo fermarmi o andare avanti", sottolinea.
E spiega perché non ha avuto paura di parlare della sua malattia: "Quando ho fatto il primo ciclo di cure ero in ospedale in mezzo alle altre pazienti, non sono stata segregata come una 'vip', ero con le donne normali e, ascoltando le loro situazioni e la loro mentalità, mi sono spaventata. Ho sentito vergogna da parte loro nei confronti della malattia e ho detto: 'Guardate, io sono britannica, da noi si parla di tutto, siamo abituati a esternare e in tv ci sono persone che parlano della loro malattia senza sentirsi giudicate'. E' un momento difficile, ma ci sono attività che aiutano a stare meglio e guardare avanti. Io sono una persona positiva, ma quando mi sono guardata allo specchio non vedevo più la Carolyn di prima, guardavo soltanto la parte mancante che nessuno vedeva e perdevo sicurezza, così anche nel vestire mettevo abiti larghi sperando che nessuno vedesse che mancava qualcosa. Poi ho capito che la bellezza e la sensualità vanno oltre quello che vedi, dipendono da quello che pensi".
Carolyn parla dell'aspetto psicologico della battaglia che sta combattendo e della sua carica positiva: "Io sono nata così, non voglio perdere tempo a piangermi addosso. Ci sono momenti di buio, dove devi capire come poter uscire fuori e non come restarci dentro perché la vita di tutti può cambiare da un momento all'altro. Ti ripeti: 'Voglio uscire da questo tunnel buio”, e per farlo apprezzi tutto quello che hai, che non sono le cose materiali, ma quelle che hai costruito'...".