Le accuse della Francia al nostro Paese dopo la vicenda della nave Aquarius scatenano la bufera ai vertici della nostra politica, con Moavero che definisce "inaccettabili" le parole di Macron e Salvini che pretende le scuse di Parigi. L'Eliseo fa sapere che non è arrivata nessuna richiesta di scuse e Macron cerca di distendere i toni assicurando di "lavorare con Roma" e auspicando che "non si ceda all'emozione". E il premier Giuseppe Conte sembra intenzionato ad annullare il vertice di venerdì all'Eliseo.
Palazzo Chigi verso annullamento viaggio a Parigi - Sembra dunque naufragare l'incontro del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, in programma venerdì. Secondo quanto si apprende, infatti, l'orientamento di Palazzo Chigi è quello di "rinviare" il viaggio perché al momento non sussistono "le condizioni". Già nel pomeriggio dal governo era stata fatta filtrare la volontà di Conte di ottenere delle scuse ufficiali dalla Francia. Scuse che non sono arrivate.
Macron: "Massima collaborazione con l'Italia, ma non accetto le provocazioni" - Il presidente francese ha invece sottolineato che "da un anno lavoriamo in modo esemplare: abbiamo ridotto a un decimo gli sbarchi grazie alla collaborazione con la Libia, nel Sahel. Un lavoro attivo, costante, costruttivo, un lavoro senza tregua della Francia che, dall'estate scorsa fino a qualche giorno fa sulla Libia, si è messa in luce in partnership con l'Italia". Ma precisa: "Se dessi ragione a chi cerca la provocazione rifiutando l'attracco, aiuterei forse i democratici? Non dimentichiamo chi ha interloquito con noi, li conosciamo bene". E invita a "non cedere all'emozione che alcuni manipolano" sulla vicenda Aquarius. La vera risposta, afferma, "è nella politica di sviluppo, di sicurezza, di smantellamento delle reti di passeur".
Merkel: "L'Italia è un partner molto importante" - '"Noi siamo per una soluzione unitaria europea della questione dei migranti". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla cooperazione fra Germania, Austria e Italia, lanciata da Sebastian Kurz a Berlino in conferenza stampa con il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer. "L'Italia è un partner molto importante. Per la sua posizione geografica è particolarmente esposta a un grande numero di profughi e di migranti. Noi siamo dell'idea che nessun Paese dovrebbe esser lasciato solo con questo compito. Per questo sosteniamo l'Italia", ha affermato ancora il portavoce. "Per me, la questione di come affrontiamo la migrazione rappresenta una sorta di test decisivo per il futuro e la coesione dell'Europa" ha dichiarato la cancelliera tedesca in conferenza stampa, aggiungendo: "Dobbiamo prendere in considerazione le preoccupazioni di ogni Paese".
Tria cancella l'appuntamento, il rammarico di Le Maire - Per la decisione di annullare tutto da parte di Tria arriva poi il rammarico del ministro francese Le Maire, che ha dichiarato: "La visita del ministro è stata annullata su richiesta italiana e noi esprimiamo rammarico", aggiungendo: "Molti sono i temi importanti da discutere con Tria, in particolare nella prospettiva del consiglio europeo di fine giugno. Tria verrà a Parigi nei prossimi giorni". Confermata invece la visita a Berlino in agenda giovedì per un primo colloquio con il collega tedesco Olaf Scholz.
Tria-Le Maire al telefono, clima cordiale - Tra Tria e Le Maire arriva poi una telefonata che pare sia distensiva. La chiacchierata tra i due ministri, successiva alla decisione di annullare l'incontro, viene infatti definita "cordiale" da fonti del Mef, le quali spiegano anche che "i due ministri si sono parlati al telefono in un clima cordiale e si incontreranno in vista dell'Eurogruppo e dell'Ecofin di Lussemburgo il 21 e 22 giugno". Non ancora fissati né data né luogo del colloquio.
L'ambasciatore francese: "Solida la cooperazione con l'Italia" - Un tentativo di smorzare la tensione arriva dall'ambasciatore francese in Italia Christian Masset: "La cooperazione italo-francese è solida ed è indispensabile per entrambi i Paesi". E ancora: "L'immigrazione è una delle sfide su cui vogliamo lavorare insieme. C'è da collaborare anche sul fronte dell'innovazione che non è solo una sfida ma una opportunità. Italia e Francia hanno sfide comuni che richiedono risposte comuni. Ed è per questo motivo che dobbiamo lavorare insieme".
Moavero: "Relazioni compromesse" - Dichiarazioni arrivate dopo la dura reazione del ministro Moavero alle accuse francesi. "Le parole di Macron - aveva detto il ministro - compromettono le relazioni tra i due Paesi". E Salvini, definendo a questo punto auspicabile che Conte non vada a Parigi, aveva definito l'atteggiamento della Francia "infondato e volgare". Mentre in una nota della Farnesina si legge: "Quei toni sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l'insostenibilità dell'attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l'Italia non si è mai tirata indietro".
Il ministro Moavero aveva detto di comprendere che "anche uno Stato amico e alleato possa dissentire dalle posizioni di un altro Stato, ma tale dissenso dovrebbe essere espresso in forme e modi coerenti con tale rapporto di amicizia, in particolare tenendo a mente che anche in tempi recenti l'Italia non ha fatto mancare alla Francia il proprio aiuto per fornire la necessaria assistenza a persone migranti".
Toninelli: "Basterebbe un atto di scuse" - Anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ritiene "che Macron abbia commesso un grossissimo errore. La decisione (di non andare) è del presidente del Consiglio ma sarebbe sufficiente, credo, un atto di scuse". Il ministro torna poi a chiedere una "assunzione di responsabilità dei partner europei. Macron ci attacca sbagliando, apra i porti e faccia sentire che spira un vento nuovo di generosità".
Tajani: "Beghe inutili" - A cercare di bloccare le polemiche interviene infine anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che, aprendo il dibattito in plenaria sulle migrazioni, ha dichiarato: "Chiedo a Commissione e Consiglio di agire. Le polemiche tra gli Stati non servono a nulla, sono soltanto piccole beghe che non risolvono e rischiano di provocare effetti nefasti nell'intera Ue".