Da 11 anni positivo all'HIV, pur essendo consapevole della malattia continuava ad avere rapporti sessuali con diversi partner senza adottare alcuna precauzione. Per questo, al termine di un'indagine coordinata dalla Procura di Ancona, la polizia ha arrestato un uomo nel capoluogo marchigiano. L'"untore", Claudio Pinti, autotrasportatore 36enne, si trova ora in carcere. Le potenziali vittime del contagio potrebbero essere 228. Morta l'ex moglie di Aids.
L'uomo, che nega la malattia e rifiuta di curarsi, è stato arrestato per lesioni dolose gravissime dalla squadra mobile di Ancona in collaborazione con lo Sco della polizia. Gli investigatori lanceranno ora un appello per individuare le potenziali vittime, contattate da lui anche attraverso chat e social network.
Denunciato dalla compagna dopo aver scoperto di essere stata contagiata - "Sono stata defraudata della libertà di scegliere e ingannata rispetto alla patologia di cui è affetto". Si è sfogata così con le poliziotte del servizio Reati di Genere dello Sco, diretto da Francesca Capaldo, la compagna dell'autotrasportatore 36enne. La donna, residente ad Agugliano, ha riferito ai poliziotti di aver sporto denuncia anche per evitare che altre potessero correre lo stesso rischio. Lei aveva conosciuto il 36enne a una cena e aveva iniziato a frequentarlo assiduamente da febbraio. A maggio i primi malesseri fisici (mal di gola, febbre) e, anche in considerazione di alcune voci che giravano sullo stato di salute del compagno, aveva deciso di sottoporsi ad accertamenti clinici presso il reparto di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona. Aveva scoperto così di essere stata contagiata dal virus Hiv. Dopo lo schock, ha riferito la polizia, c'era stata una fitta corrispondenza di messaggi Whatsapp tra i due: lei chiedeva con insistenza spiegazioni su ciò che era accaduto, ottenendo da lui timide ammissioni alternate a complete negazioni della malattia. L'uomo le avrebbe anche inviato un video-selfie in cui inscenava un autoesame con un kit per il prelievo del sangue, per "rassicurarla".
L'ex moglie dell'untore morta di Aids - Il 36enne ha avuto molte altre partner (non è escluso che vi siano anche uomini) con cui ha avuto rapporti sessuali non protetti, compresa l'ex moglie morta di Aids l'anno scorso. Ora la polizia, Squadra Mobile e Sco coordinati dalla Procura di Ancona, stanno cercando di individuare le potenziali persone contagiate dal 36enne - l'uomo ha parlato di rapporti non protetti con circa 200 donne - a tutela della salute pubblica e per permettere a eventuali vittime di fare accertamenti o iniziare eventualmente le cure del caso. Intanto sono stati sequestrati all'arrestato due pc, tablet e due telefoni: i poliziotti stanno passando al setaccio la cronologia dei contatti telefonici e via chat per risalire alle potenziali vittime di contagio per metterle in guardia.
L'appello della polizia per individuare le potenziali vittime - "Per esigenze investigative - scrive in una nota la polizia - e per il rilevante interesse pubblico che potrebbe riguardare eventuali altre vittime di reato, la Squadra mobile di Ancona sta cercando di contattare coloro che abbiano eventualmente avuto incontri sessuali con il Pinti Claudio, di cui si divulga la fotografia. Chiunque fosse in possesso di notizie utili - chiedono gli agenti - è pregato di contattare con urgenza personale della polizia di Stato - Squadra mobile di Ancona, negli orari mattina o pomeriggio al numero 0712288595".