Coppia: le regole del litigio perfetto
Come trasformare uno scontro potenzialmente letale per la relazione in un confronto costruttivo (e alla fine dimostrare che avevamo ragione)
I litigi sono il sale della vita a due. Del resto è molto meglio confrontarsi, e al limite, scontrarsi, piuttosto che passare le giornate tra mugugni e silenzi carichi di astio e sottintesi. Bisogna però imparare a discutere in modo assertivo, ovvero motivando le proprie convinzioni senza lasciarsi troppo trascinare dall’emotività, e imparare a tirare l’acqua al proprio mulino senza offendersi reciprocamente. Tutto questo, naturalmente, non significa rinunciare a dimostrare che avevamo ragione.
ANDARE ALL’OBIETTIVO – Non perdiamo di vista che lo scopo della discussione è dimostrare la verità di una tesi, oppure la correttezza di una posizione o di un comportamento. Focalizziamoci sul tema, senza divagare e se è possibile, senza tirare in ballo i massimi sistemi. Stiamo discutendo sulle condizioni in cui abbiamo trovato il soggiorno rientrando dal lavoro e dopo che lui ha guardato la partita in tv, non sul modo in cui il nostro lui è stato educato dalla sua famiglia. Evitiamo anche di criticare il carattere e la personalità del partner: non stiamo mettendo in discussione la persona, ma un comportamento.
PUNTI DI VISTA – Sforziamoci di vedere le cose da più angolazioni e prendiamo in considerazione il suo punto di vista oltre che il nostro. Non si tratta di cercare delle giustificazioni a un comportamento che ci ha irritate o ferite, né di sminuire i nostri sentimenti, ma di individuare (e magari discutere) perché lui si è comportato così. Al di là delle apparenze, potrebbe esserci un motivo, se non valido, almeno comprensibile: a quel punto è su questo che dovremo concentrare la nostra attenzione. Come ha scritto l’esperto di comunicazione Jay Sullivan nel suo libro “Simply Said: Communicating Better at Work and Beyond”, fare domande è il modo migliore per uscire al meglio da una discussione perché ci permette di conoscere realmente la nostra controparte al di là della percezione istintiva e superficiale che ne abbiamo in quel preciso momento.
SOLO IL PRESENTE – Un altro errore da evitare è ripercorrere in una lite tutti i possibili motivi di disaccordo che possiamo aver avuto in passato. Inutile riportare a galla, per una cucina non riordinata, i disaccordi e i movitivi di scontento degli ultimi sei mesi. Fermiamoci al qui e ora: del resto che cosa ci interessa davvero in questo momento? Fare in modo che, quando lui riordina dopo cena, i piatti finiscano in lavastoviglie e i cibi in frigorifero (e non viceversa).
CHIEDIAMO QUELLO CHE DESIDERIAMO – Inutile aspettarsi che lui “ci arrivi da solo”: se desideriamo qualche cosa, meglio chiederla direttamente, con cortese fermezza e in modo semplice e diretto, senza dare nulla per scontato. In caso contrario potremmo aspettare per secoli e trovarci incattiviti ed esasperati: del resto non tutti sanno leggere nel pensiero altrui, neppure il nostro compagno.
CHE GUSTO C’E’? – Forse può sfuggirci, ma si litiga per trovare una soluzione a uno stato di disaccordo, non per il gusto di farlo. Se ogni divergenza si trasforma in una prova di forza e in una battaglia solo per il gusto di avere l’ultima parola, è di rigore un bell’esame di coscienza da parte di entrambi. Le discussioni di questo genere, infatti, non portano a nessun risultato e non apre nessuno spiraglio di comprensione reciproca.
ATTENZIONE AL LINGUAGGIO – Essere in disaccordo non autorizza le due parti a trascendere i limiti della buona creanza e del comportamento civile. Prestiamo la massima attenzione al nostro modo di parlare e al linguaggio del corpo: un gesto o un’espressione possono ferire e offendere più di mille parole. Non abbandoniamoci mai all’insulto, o peggio ancora alla violenza; allo stesso modo non dobbiamo tollerare che lo faccia il nostro partner. Se ciò dovesse accadere, allontaniamoci immediatamente: usciamo dalla stanza e, se è necessario, dalla casa.
UN PIZZICO DI SANA IRONIA – Una lite che sta per salire troppo di tono può essere disinnescata da un battuta di spirito e da un motto capace di suscitare una risata. Attenzione però: ironia non vuole dire sarcasmo. Se l’intenzione dello scherzo non è chiara al di là di ogni dubbio, meglio concentrare la battuta su noi stesi, invece che sul partner.
E ALLA FINE FACCIAMO PACE – E’ l’atto davvero vincente dopo uno scontro: al di là di come è finita la discussione e di chi ha avuto la meglio, chiediamoci scusa vicendevolmente e voltiamo pagina.
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