Dalla collezione di un ammiratore

Palermo, "Moana toujours": una mostra per ricordare la pornodiva morta negli anni '90

Esposti più di 50 manifesti e locandine dei film in cui Moana Pozzi ha lavorato e di cui spesso ha curato la sceneggiatura

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A Bagheria (Palermo), un cinema a luci rosse stava per chiudere. Piero Montana, un grande estimatore di quella che secondo alcuni è stata l'unica vera pornodiva italiana, Moana Pozzi, compra dal proprietario tutte le locandine e i manifesti dei film dell'attrice morta nel '96. Una parte di questa collezione privata sarà esposta nella mostra "Moana Toujours" organizzata dallo stesso Montana, in collaborazione con il critico cinematografico Gianfranco Scavuzzo. L'inaugurazione è sabato 9 giugno al "Centro d'arte e cultura Piero Montana".

Montana, già nel 1996, aveva allestito una mostra simile che aveva fatto molto parlare.

Dalla morte di quella che sarebbe forse riduttivo definire solo una pornodiva sono passati 24 anni, ma è innegabile che abbia lasciato un segno non solo nel mondo dell'hard. "E' stata la Marilyn italiana, una grande diva", afferma Scavuzzo.

"Moana Toujours" non nasce per stupire o suscitare polemiche, perché - spiega il critico cinematografico - "è una mostra che non ha nulla di pornografico, tanto è vero che non è vietata ai minori. Lei si faceva portavoce di un erotico solare, che si liberasse delle sovrastrutture di pensiero e della mortificazione del corpo. Un edonismo nel senso più alto del tempo, una liberazione del corpo".

La speranza degli organizzatori è quella di trasformare la mostra in una collocazione stabile e permanente, "che possa servire - spiega Scavuzzo - a uscire da questo provincialismo per cui la pornografia è volgare e un corpo nudo è pornografico"