Ognuno di noi ha avuto, negli anni dell’infanzia, una zia brontolona che non mancava di ripeterci ad ogni occasione: “Prima il dovere e poi il piacere!” Se il principio può essere giusto e di sicuro serve a insegnare ai bambini il senso di responsabilità, il fatto di non tenere nella giusta considerazione quello che desideriamo e dare sempre la precedenza alle esigenze degli altri rispetto alle proprie genera tensioni, senso di frustrazione e livelli eccessivi di stress. Ecco una serie di ottime ragioni per cui dare precedenza, almeno ogni tanto, al proprio piacere rispetto a quello che avvertiamo come dovere.
ATTIVITà CREATIVE – Specie se dobbiamo applicarci a un compito creativo, come la scrittura di un testo, un’opera grafica, ma anche la realizzazione di una semplice presentazione, la mente deve essere sgombra e ricettiva. Se le parole non scorrono, le idee si fanno desiderare e in pratica il lavoro non va avanti di un passo, meglio sospendere tutto, fare una passeggiata, leggere qualche pagina di un bel libro o dedicarsi a un’attività piacevole per un breve intervallo di tempo. Il risultato non tarderà ad arrivare e recupereremo in un batter d’occhio il tempo investito in piacevolezze.
CHE DICE LA SCIENZA - Uno studio statunitense ha osservato due gruppi di persone che godevano di un’attività piacevole, rispettivamente prima e dopo un esame. Tra i due gruppi non è stata rilevata nessuna significativa differenza nei livelli di soddisfazione, come ci si sarebbe aspettato dal fatto che il secondo gruppo era ormai rilassato per aver ottemperato al proprio dovere. A conclusione dello studio gli esperti hanno sottolineato che, in ogni caso, si lavora meglio quando ci si trova in condizioni di benessere e appagamento. Quindi, anche in questo caso sembra opportuno anteporre il piacere al dovere.
OBIETTIVO BENESSERE – La prima chiave per affrontare al meglio i nostri impegni sembra essere dunque trovarsi in una condizione serena o con livelli moderati di stress. Raggiungere e perseguire questo stato di benessere non deve farci sentire in colpa: assecondare, nei limiti del possibile e del ragionevole, le nostre necessità significa fornire a noi stessi gli strumenti per ottemperare ai nostri compiti. Chi rimanda sempre il momento di dedicarsi a ciò desidera rischia, tra l’altro, di non raggiungere mai quel momento. Per questo, se la lista delle attività necessarie tende ad allungarsi a dismisura, è utile inserire un break per sé, almeno ogni tanto.
PUNTI DI VISTA – La dieta ci opprime e la palestra ci annoia, eppure dobbiamo perdere peso. In questo caso, può essere utile un cambio di prospettiva: invece di concentrarci sull’aspetto “pesante” della situazione, proviamo a focalizzarci sull’obiettivo. Potremo indossare il microscopico bikini che abbiamo adocchiato nella vetrina in centro, oppure far sparire quegli odiosi “rotolini” che ci rovinano la silhouette.
ACCETTARE I LIMITI – Nessuno ha il dono dell’ubiquità: essere troppo multitasking alla lunga risulta logorante e persino controproducente in termini di efficienza. Se la nostra lista di cose da fare è troppo lunga e a volte non riusciamo ad esaurirla, dobbiamo imparare a ottimizzare le nostre attività e, al limite, a delegare. Facciamo un elenco delle cose davvero importanti e assegniamoci un tempo massimo da dedicare a ciascuna incombenza. Proibito cadere nella trappola del perfezionismo a tutti i costi: concentriamoci sulle attività principali e tralasciamo i dettagli. E, se nonostante tutto, non siamo riusciti a concludere, non cancelliamo l’appuntamento con il parrucchiere o l’uscita con le amiche: abbiamo lavorato tutto il giorno e meritiamo un po’ di svago. Lasciamo da parte il senso di colpa e godiamoci un momento tutto per noi. Ci darà la carica necessaria ad affrontare al meglio la giornata di domani.