UNA STORIA A LIETO FINE

Sono tornate a casa le gemelline separate all’ospedale di Bergamo: stanno bene

Sono nate con il fegato in comune, dopo mesi di angoscia sono state separate al Papa Giovanni XXIII

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“Saremo capaci di affrontare questa prova?”, hanno chiesto Claudia e Federico a un sacerdote di Cremona. La donna aveva appena scoperto che le bimbe che portava in grembo erano unite e aveva rifiutato l’aborto. Non sappiamo cosa il religioso abbia detto alla giovane coppia, ma sappiamo che Claudia e Federico ce l’hanno fatta così come le loro bambine Elisabetta e Evelina, nate ad agosto 2017 e separate il 31 gennaio all’ospedale di Bergamo. Ora sono tornate a casa e stanno bene.

La nascita - Elisabetta e Evelina sono nate il 23 agosto a Bergamo e nel reparto di Neonatologia hanno passato i primi mesi della loro vita. Sono venute al mondo unite all’altezza dell’addome con il fegato in comune. Papà Federico di 37 anni, ex calciatore del Mantova ora proprietario di un’agenzia viaggia a Cremona, e mamma Claudia, docente delle superiori, non hanno mai lasciato le loro manine. Hanno sempre creduto che alla fine le loro piccole ce l’avrebbero fatta anche se la possibilità di sopravvivenza in situazioni analoghe è stimata al 50%.

L’intervento - I neo genitori però hanno fatto bene a non perdere la speranza perché il 31 gennaio 2017 le piccoline sono state separate. Il chirurgo Maurizio Cheli prima dell’intervento si è fatto benedire le mani da don Paolo. E’ entrato in sala operatoria insieme ai colleghi Giuseppe Locatelli e Michele Colledan. “L’incidenza di nascite di gemelli siamesi è stimata in una ogni 200 mila - ha spiegato il medico al Corriere della Sera. Nel mondo vengono operati dai 6 agli 8 casi ogni anno. I centri più attivi sono New York e Londra. In Italia questo è il terzo caso in pochi mesi, dopo i due interventi eseguiti al Bambino Gesù di Roma su bambini nati all’estero”. Ora le piccole stanno bene, il 4 marzo sono state dimesse. Di recente sono tornate in ospedale, ma solo per un controllo. I genitori però dicono che sono più unite che mai e nel sonno si cercano sempre.

La fede – Il credo ha avuto un ruolo non marginale nell’intera vicenda. Federico, ex difensore del Mantova con quasi 100 presenze quando la squadra era in serie B, tutto ad un tratto nel 2014 ha deciso di lasciare il calcio. La svolta è stata un viaggio a Medjugorje che ha affrontato insieme alla moglie Claudia. “Il calcio mi ha dato da mangiare per 20 anni e rimarrà sempre una grande passione. È stata dura lasciarlo, ma quell'esperienza mi aveva fatto capire quali erano le cose veramente importanti nella vita. Così ho deciso di seguire la via del Signore”, ha detto alla Gazzetta di Mantova. Abbandonati i campi si è tuffato in una nuova avventura e ha aperto un’agenzia viaggi specializzata in pellegrinaggi. “Sono convinto che andrà bene. La mia non è presunzione, ma fiducia nella provvidenza divina. Quando ho lasciato il calcio ero preoccupato solo per il venir meno della sicurezza economica, ma mi sono fidato del Signore”. E’ sempre grazie alla fede che i due sin dall’inizio hanno rifiutato l’opzione dell’aborto quando hanno scoperto che le loro gemelline erano unite. Dopo la diagnosi, sono andati da un sacerdote del seminario di Cremona e hanno chiesto: “Ce la faremo?”, poi hanno pregato tanto, per mesi. Alla fine però le loro preghiere sono state esaudite: sono tornati a casa con in braccio le loro bambine.