Usa, diocesi offre maxi risarcimento alle vittime di pedofilia
La somma pattuita di 210 milioni di dollari verrà raccolta in un fondo per minorenni che hanno subito agli abusi
L'arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis negli Stati Uniti ha annunciato un accordo da 210 milioni di dollari con 450 vittime di abusi sessuali compiuti dal clero. L'avvocato delle vittime, Jeff Anderson, ha detto che i soldi andranno in un fondo per risarcire i sopravvissuti agli abusi perpetrati contro minori da diversi sacerdoti nei decenni passati.
L'arcivescovo Bernard Hebda ha detto di essere grato alle vittime che hanno avuto
il coraggio di denunciare: "Riconosco che l'abuso ha rubato così tanto a voi, alla vostra infanzia, alla vostra innocenza, alla vostra sicurezza, alla vostra fiducia e, in molti casi, alla vostra fede", ha detto.
Secondo il sito web BishopAccountability.org, che registra i casi di abusi sessuali da parte del clero, quello annunciato dall'avvocato Anderson è
il più grande risarcimento registrato tra le arcidiocesi e le diocesi cattoliche romane che hanno presentato istanza di protezione dalla bancarotta. Il più grande esborso a favore delle vittime c'era stato invece nel 2007, quando l'arcidiocesi di Los Angeles aveva risolto il dossier pedofilia con 508 vittime per
660 milioni di dollari.
Thomas Abood, presidente del Consiglio delle Finanze dell'arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis e della task force per la riorganizzazione, ha riferito che l'accordo sarà delineato in maggior dettaglio quando sarà presentato in tribunale. La maggior parte dei finanziamenti, circa 170 milioni di dollari, arriveranno però dalle
compagnie di assicurazione. Il resto sarà versato dalle
parrocchie, dall'
arcidiocesi, da un
fondo pensione e dalle
vendite di immobili. "Faremo tutto il possibile per accelerare", ha sottolineato Abood, aggiungendo che spera che il processo possa essere completato nei prossimi mesi. "Siamo andati dappertutto per raccogliere fondi per questo accordo".
L'arcidiocesi aveva presentato istanza di fallimento nel 2015, due anni dopo che le autorità del Minnesota avevano aperto una finestra triennale che consentiva alle persone che avevano subito abusi sessuali di chiedere un risarcimento danni. Una decisione che aveva innescato centinaia di richieste di risarcimento contro l'arcidiocesi.
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