ALTRA SCOPERTA

Pompei, gli archeologi ritrovano il "tesoro" dell'ultimo fuggitivo

In una borsa l'uomo aveva 20 denari, equivalenti a circa 500 euro: "Non era un ricco ma nemmeno un poveraccio", spiega il direttore del parco archeologico

© ansa

Un sacco di cuoio contenente 20 denari d'argento e una chiave in ferro: è il "tesoro" ritrovato a Pompei sotto lo scheletro del "fuggitivo", vittima dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C, scoperto qualche giorno fa. Lo ha annunciato il direttore del parco archeologico, Massimo Osanna, spiegando che "venti monete d'argento equivalgono a 80 sesterzi, cioè 500 euro, una cifra con la quale a Roma una famiglia media poteva vivere bene per due settimane".

Il fatto che avesse con sé una simile somma, ha proseguito Osanna, "ci fa ritenere che non si trattasse di un riccone, ma nemmeno di un poveraccio. Forse un commerciante che a causa della sua gamba malata non si era convinto a lasciare la città nelle ore precedenti", quando invece gli altri abitanti si erano dati alla fuga.

Gli archeologi hanno trovato i resti della sacca quando hanno rimosso lo scheletro per portarlo in laboratorio. "Sotto le costole sfondate del torace si è intravisto materiale organico e ossido di ferro", ha raccontato ancora Osanna. Poi è stata la volta delle monete, "d'argento ma appartenenti ad epoche diverse".

Le indagini continuano ora in laboratorio, dove lo scheletro e i resti della borsa, della chiave e le monete sono stati portati per le analisi che dovranno chiarire diversi aspetti. Prima di tutto le condizioni fisiche dell'uomo (che era zoppicante) e poi la storia degli oggetti. Alcune analisi sono state gia' affidate al Policlinico di Napoli. Dopo quello eccezionale dello scheletro, insomma "questo ulteriore ritrovamento - conclude Osanna - è di grande valore" perché "sono anche gli oggetti, il contesto di vita dell'uomo ritrovato a darci particolari reali sulla vita e sulle storie degli uomini di questa città".