Si è aperto a Madrid, nel Congresso dei deputati, il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata contro Mariano Rajoy dal leader socialista Pedro Sanchez che potrebbe fare cadere il premier del Partido Popular. L'esito del voto finale di venerdì è incerto, e potrebbe dipendere dal partito nazionalista basco Pnv, i cui 5 deputati sarebbero pronti ad appoggiare la sfiducia a Rajoy. Quest'ultimo, però, non avrebbe intenzione di dimettersi.
Alcuni analisti hanno ipotizzato che Rajoy possadimettersi prima del voto per impedire la nomina automatica diSanchez. Se la mozione di sfiducia otterrà l'appoggio di 176 deputati su 350, Rajoy cadrà e sarà sostituito automaticamente alla Moncloa da Sanchez. I 5 voti del Pnv sono considerati decisivi.
Sanchez a Rajoy: "Si dimetta, il suo tempo è finito" - "Si dimetta signor Rajoy, la sua permanenza alla guida del governo è dannosa per il nostro Paese e un peso per il suo partito". Lo ha affermato il leader socialista Pedro Sanchez nel dibattito sulla sfiducia nel Congresso dei deputati. "E' disposto a dimettersi qui e ora? Si dimetta e tutto finirà, potrà lasciare la presidenza del governo per sua decisione. O rimarrà afferrato alla poltrona?", ha attaccato Sanchez. "Il suo tempo è finito - ha aggiunto -, il Paese non ne può più del serial di corruzione che segna un'epoca sulla quale occorre voltar pagina".
Rajoy: "Corrotti nel Pp ma partito non è corrotto" - "Ci sono stati corrotti nel Partido Popular, è vero, ma il Pp non è un partito corrotto". Si è difeso il premier spagnolo Mariano Rajoy nel dibattito del Congresso. Il primo ministro ha affermato che "la corruzione è da tutte le parti", e ha ricordato le varie cause aperte contro il Psoe per episodi di corruzione, in particolare il caso Ere nel quale sono coinvolti in Andalusia due ex-presidenti del Psoe. "Se non si è in condizioni per dare lezioni, è meglio stare zitti" ha denunciato, "siete forse Suor Teresa di Calcutta?".