Grazie alla sempre maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità, negli ultimi anni si sono sempre più diffusi comportamenti virtuosi e “green” con l’obiettivo di contribuire, anche da parte dei singoli cittadini, alla diminuzione dell’impatto ambientale delle attività umane, alla conservazione delle risorse naturali e, non ultimo, anche al contenimento delle emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale. Assieme a novità positive sono però tornati di moda sistemi che, sebbene presentati come “amici dell’ambiente”, in realtà così verdi non sembrano essere.
A partire da camini, stufe a legna e stufe a pellet, pubblicizzati come sistemi di riscaldamento “ecologici” perché utilizzano come combustibile solo legna (o derivati del legno). In realtà, secondo uno studio di Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria (azienda di ricerca e consulenza della Camera di Commercio di Milano), questi sistemi sono molto più inquinanti delle caldaie a metano o GPL e perfino di quelle a gasolio, in particolare per quanto riguarda le emissioni di particolato (le famigerate polveri sottili, o PMx, il cui superamento della soglia determina spesso il blocco del traffico nelle città) e di benzo[a]pirene, sostanza cancerogena presente nel fumo di sigaretta, nei gas di scarico dei motori diesel, nei fumi prodotti dalla combustione di biomasse e nelle carni bruciate. Inoltre dallo studio è emerso che basta dimenticarsi di effettuare anche per un solo giorno la pulizia quotidiana delle stufe a pellet per incrementare le emissioni di particolato di una percentuale da un minimo del 10% fino addirittura al 100%.
Per essere davvero green, dunque, secondo gli esperti è meglio puntare su altre soluzioni, come ad esempio le caldaie a condensazione (che hanno un’efficienza maggiore e consentono di riscaldare casa con minori consumi e minori spese grazie al recupero del calore dei fumi di scarico), i termostati smart di ultima generazione (che tengono autonomamente sotto controllo la temperatura di casa e, come un maggiordomo elettronico, sono in grado di accendere, spegnere, alzare e abbassare da soli il riscaldamento in base alle esigenze della famiglia), le valvole termostatiche applicate sui radiatori (così da poter regolare la temperatura di ogni singola stanza di casa), i sistemi di riscaldamento ibridi (con una pompa di calore integrata al fotovoltaico per produrre acqua calda sanitaria sfruttando la temperatura dell’aria e l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari).
Tutte soluzioni che consentono di diminuire i consumi e tagliare le emissioni di CO2, così da avere realmente un minor impatto sull’ambiente. E anche sul portafoglio: acquistando contestualmente una delle caldaie a condensazione Junkers Bosch e il termostato EasyControl di Bosch è possibile beneficiare dello sgravio fiscale del 65%. Per sapere come fare, vai su www.bosch-easycontrol.it. E per chi vuol essere davvero green, l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha stilato un decalogo:
1. Effettuare la manutenzione degli impianti. Un impianto ben regolato consuma e inquina meno.
2. Controllare la temperatura degli ambienti. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario, e per ogni grado abbassato si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
3. Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia.
4. Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È un ‘trucco’ semplice, ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.
5. Schermare le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6. Fare il check-up alla propria casa. L’isolamento termico su pareti e finestre dell’edificio è un aspetto da non trascurare.
7. Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione.
8. Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Collocare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi.
9. Installare i cronotermostati. Un aiuto al risparmio arriva dai moderni dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa.
10. Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di mantenere costante la temperatura impostata e concentrare il calore negli ambienti più frequentati. Inoltre, permettono di evitare sprechi abbattendo i costi in bolletta fino al 20%.