FOTO24 VIDEO24 2

Sonno: le buone abitudini che aiutano a dormire bene

Riposare è fondamentale per affrontare le giornate con energia e buon umore: ecco qualche aiuto per fare sogni d’oro

istockphoto

Il peso della stanchezza di un intero anno lavorativo si fa sentire, ma le vacanze non sono proprio dietro l’angolo e gli impegni si fanno sempre più serrati. Come fare per arrivare al momento di andare a letto abbastanza sereni da predisporsi a un buon riposo? Ci sono alcune buone abitudini da mettere in atto, fin dal momento… del risveglio mattutino. Perché non dormire a sufficienza non solo ci fa sentire stanchi e svogliati, ma fa molto male alla salute.

Secondo un recente studio britannico, un adulto ha bisogno di sette-otto ore di sonno quotidiano per essere in forma e star bene. In effetti, sono pochissime le persone che riescono a mantenere questa quota: sempre secondo l’indagine, la maggior parte degli Europei va a letto dopo mezzanotte e si si alza intorno alle 6.30 del mattino. Spesso l’abitudine di dormire poco si instaura già in adolescenza e quando si arriva all’età adulta l’organismo si è abituato a questa quota ridotta di riposo e non trasmette più segnali di particolare malessere, ma questo non significa che non subisca danni. La stanchezza eccessiva fa aumentare i livelli di stress, che ci logora giorno dopo giorno, fa invecchiare precocemente le nostre cellule e ci espone a maggiore rischio di malattie. Quando poi finalmente si va a riposare, speso siamo così stanchi e tesi che non riusciamo a prendere sonno. L’unica soluzione è spezzare il circolo vizioso e riappropriarci del tempo di recupero di cui il nostro corpo ha assoluta necessità.

IL BELLO DEL SONNO – Durante il riposo notturno, il fisico continua a lavorare: rigenera e “ripara” le cellule danneggiate, la mente rielabora le esperienze della giornata, consolida le esperienze e le fissa nella memoria. Dormire ci aiuta anche a restare snelli, perché durante il riposo notturno si abbassano i livelli degli ormoni che durante il giorno scatenano la fame nervosa e fanno accumulare maggiormente i grassi. Le nostre nonne parlavano di sonno di bellezza: avevano ragione, perché dormendo la pelle si rigenera e riacquista un aspetto fresco.

UNA SANA STANCHEZZA – Un buon alleato del dormire bene è l’attività fisica: arrivare al momento del riposo dopo aver scaricato stress e tensioni è il miglior presupposto per un buon sonno. Sì alla palestra, a una bella passeggiata pomeridiana, a un po’ di movimento a suon di musica. Attenzione però: meglio non fare allenamenti aerobici nelle due ore che precedono il riposo: le endorfine e gli altri ormoni liberati dall’attività fisica indicono uno stato di benessere, ma possono tenerci svegli sotto le lenzuola.

STAI ALL’APERTO – Passare tutta la giornata chiusi tra quattro mura non aiuta il riposo notturno. E’ bene ritagliarsi uno spazio nella giornata per stare all’aria aperta, magari proprio per fare un po’ di sport. Il fatto di esporsi alla luce solare per almeno 30 minuti al giorno aiuta anche a fare il pieno di vitamina D, preziosa per la salute delle ossa.

COMPAGNI RUMOROSI – Dividere la stanza o addirittura il letto con un partner rumoroso, che magari russa, è un disturbo non da poco. Se non si ha la possibilità o la volontà di dormire soli, e il russatore resiste a ogni possibile rimedio, una contromisura da provare è ascoltare in cuffia del “rumore bianco”: si tratta di quel suono un po’ gracchiante di “statico” che emettono a volte i televisori quando sullo schermo appare la “neve”, in assegna di segnale. In Rete si trovano moltissime basi della durata anche di mezz’ora/un’ora che possiamo ascoltare: oltre a coprire in parte il suono del russare, il rumore bianco ha un effetto calmante che molti trovano efficace nel predisporre al sonno.

E NEL WEEKEND? – Almeno nei giorni in cui non si lavora, concediamoci il lusso di buttare via la sveglia e dormire quanto ci pare (o meglio: quanto il nostro fisico ci richiede). In un certo senso il sonno funziona come un debito in banca: possiamo andare in rosso per un po’, ma se alla fine riusciamo a saldare il conto, il bilancio torna in equilibrio e il danno del poco riposo viene quasi annullato. Uno studio del Karolinska Institute a Stoccolma e dell’Università di Milano Bicocca ha rivelato che dormire meno di cinque ore per notte aumenta del 65% il rischio di morte per tutte le cause. Se però durante il fine settimana si mettono in carniere otto o più ore di sonno, il rischio praticamente si azzera. Forza quindi: sabato e domenica spegniamo la sveglia e il cellulare e concediamoci una dormita libera. Facendo però attenzione all’eventualità dell’insonnia della domenica sera, dovuta al troppo riposo.

Espandi