Alcune sono comuni, come la paura di volare o l’avversione per i ragni. Altre sono più rare e curiose, ma sono comunque più diffuse di quanto non si immagini: in ogni caso le fobie provocano disagi e timori difficili da controllare a moltissime persone. Inutile vergognarsene: meglio conoscerle e prendere le dovute contromisure, al limite restando alla larga da ciò che ci terrorizza. Hanno di solito un nome scientifico anche piuttosto complicato (spesso deriva dal greco antico), che indica l’oggetto dell’avversione. Vediamo le più diffuse e le più curiose.
Paura di volare – Si chiama propriamente aerofobia e indica il terrore incontrollabile nel viaggiare in aereo. E’ più diffusa di quanto non si creda: secondo un sondaggio realizzato da Eurodap (Associazione europea disturbi attacchi di panico), in Italia riguarda 6 persone 10. Fanno particolarmente paura il fatto di trovarsi nel vuoto, la possibilità di problemi meccanici all’aeromobile e le turbolenze. Per placare il timore possono essere utili terapie di psicologia comportamentale e i corsi organizzati dalle compagnie aeree.
Barba da panico – Si chiama pogonofobia e indica la paura nei confronti di un volto maschile incorniciato dalla barba. In genere si teme che la persona sia malvagia o con cattive intenzioni, ma l’avversione può anche derivate dal timore di poca igiene e pulizia della persona barbuta. Con buona pace del pelo candido e della bontà proverbiale di Babbo Natale.
Aghi da paura – La belonefobia è un’altra paura piuttosto comune, che riguarda aghi e oggetti acuminati o taglienti. Si chiama anche aichmofobia e può essere un bel problema anche per un semplice prelievo di sangue. Di solito si riesce a controllarla, ma può causare crisi di ansia e di panico. Non è escluso che abbia una componente genetica, perché tende a manifestarsi con più frequenza tra persone che appartengono alla stessa famiglia.
Ragni, che orrore! – L’aracnofobia è piuttosto nota e diffusa. Può presentarsi con vari livelli di intensità, dalla semplice avversione al terrore più incontrollabile, e causare ver e propri attacchi di panico. in alcuni casi anche una foto o un disegno realistico di un ragno possono scatenare il terrore.
La paura… che fa paura – Si chiama panofobia ed è letteralmente il terrore di provare paura. Si tratta di una condizione patologica in cui si prova un continuo senso di minaccia per un male sconosciuto e incombente. Viene spesso riscontrata come condizione associata alla schizofrenia.
Vorrei il mondo in bianco e nero – La pensa così chi soffre di cromatofobia, ovvero della paura dei colori Di solito nasce come meccanismo di difesa dopo un evento traumatico che il soggetto associa a una tinta in particolare, ma può arrivare a riguardare tutti i colori.
Pagliacci, altro che risate! – Di solito il loro naso rosso, la bocca gigante e la faccia tinta di bianco fanno sbellicare dalle risate. Chi soffre di coulrofobia, invece, trema di paura; questa fobia ha radici precise, legate al modo in cui il cervello percepisce volti ed espressioni. I lineamenti alterati dei clown rendono impossibile decodificare le loro espressioni e questo li rende minacciosi.
Mostri, andate via! – Non tocca solo i bambini: la paura di mostri e fantasmi colpisce anche gli adulti. Si chiama, con termine inglese, bogyphobia e poco importa se sappiamo che si fonda su basi irrazionali.
Guai a chi mi tocca! – Può sembrare un atteggiamento arrogante e superbo, ma chi è affetto da afefobia è terrorizzato dal contatto fisico con altri. La paura di essere toccati e il bisogno estremo di proteggere il proprio corpo e lo spazio personale può essere causato da un’aggressione o da un abuso sessuale.
Casalinghe disperate – Si chiama misofobia o rupofobia ed è la repulsione insopportabile per la sporcizia e per la presenza di germi e batteri. Chi ne è colpito si lava compulsivamente le mani, a volte fino a danneggiare la pelle, e mette in atto un’igiene ossessiva nella propria persona e nella casa.